Home > Notizia per Notizia > Erdogan e Guterres, attenti a quei due ma non solo, anche nella sinistra italiana regna la confusione

Erdogan e Guterres, attenti a quei due ma non solo, anche nella sinistra italiana regna la confusione

Erdogan e Guterres, attenti a quei due. E occhio in casa nostra. La confusione regna sovrana.

È vero che il più grande problema del secolo è “capire e farsi capire “ ma ora si sta esagerando. E se qualche credulone spera di chiarirsi le idee, liberarsi di dubbi o incertezze, in uno dei tanti talk show che mitragliano ettari di telespettatori, è fritto. Ne esce più sfocato e disorientato di prima.

Tre esempi. Partiamo dal più emblematico e altisonante, dal più rimbombante.

1) IL DITTATORE TURCO E IL DIPLOMATICO DI LISBONA
Cioè Recep Erdogan, il presidente della Turchia in sella da trent’anni (comprendendo gli anni da sindaco di Istanbul), e Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite (unite?) dal 2017.

A sorpresa (mica tanto) dei più, i due hanno offerto una sponda ad Hamas. Il turco ha definito Hamas dei “liberatori”; il portoghese ha giustificato la strage di Hamas in Israele, gli sgozzamenti di donne e bambini, sostenendo che “quegli attacchi non arrivano dal nulla”.

Ora che un membro della NATO (l’alleanza di trenta Paesi tra cui, appunto, la Turchia; alleanza in materia di difesa  e sicurezza) abbia fatto quella “uscita” francamente  lascia disorientati.

Quanto a Guterres, grande capo ONU, l’organizzazione che dal 1945 è impegnata a promuovere la pace, se ne è uscito con una dichiarazione quanto meno imbarazzante.

Certo, non storicamente infondata. Ma l’idea che uno come lui neghi il diritto alla esistenza di Israele e stia dalla parte degli aggressori è un dato che moltiplica la confusione. O no?

2) LA SINISTRA ITALIANA INDECIFRABILE
Il PD tiene la linea Biden, Conte deraglia e Elly Schlein non tenta neanche l’intesa con i 5 stelle sulle risoluzioni da votare in aula dopo le comunicazioni della premier sul prossimo consiglio europeo.

Deduzione inevitabile: si capisce che la segretaria del Pd soffre la concorrenza grillina sui facili slogan del pacifismo a senso unico. “Condanna totale per Hamas, ma anche no alla legge militare del più forte. No all’antisemitismo inaccettabile dei cori di Milano ma anche no a colpire scuole e ospedali”.

Insomma una divisione palese: Conte in piazza con i pacifisti, Elly a casa.

3) IL CHE GUEVARA DI ROMA NORD
Alessandro Di Battista già deputato con il M5S, aspirante leader del partito è diventato, come dice il Corriere, una “star del mondo arabo”.Le parole di Dibbanel talk show de La7 sono rimbalzate sui social palestinesi che hanno commentato:” Finalmente un politico italiano che dice la verità”. 

E su Tik Tok Dibba ha collezionato 972.000 “like” in poche ore. Le autorità palestinesi, che avevano lamentato l’ambiguità del Governo italiano nel condannare anche le bombe sulla Striscia, hanno tirato un sospiro di sollievo. E il caos si è ancor più alimentato.

Gestione cookie