Ma insomma cosa prevede la cosiddetta stretta sulle pensioni del settore pubblico? Sotto l’occhio del ciclone c’è l’articolo 33 della manovra che prevede la revisione delle aliquote di rendimento previdenziali per le pensioni liquidate dal 1 gennaio 2024 e delle quote di pensione retributive in alcune gestioni previdenziali del comparto pubblico.
Ad essere interessati, spiega il Sole 24 Ore, sono gli iscritti alla Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali (Cpdel), alla Cassa per le pensioni dei sanitari (Cps), alla Cassa per le pensioni degli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (Cpi) e a favore degli iscritti alla cassa per le pensioni degli ufficiali giudiziari, degli aiutanti ufficiali giudiziari e dei coadiutori (Cpug).
La penalizzazione
Sempre il Sole 24 Ore scrive che “la penalizzazione può raggiungere oltre il 20% dell’assegno per la quota retributiva per le anzianità retributive più basse. Ad essere interessati sono circa 700mila dipendenti che nei prossimi anni andranno in pensione”.
Ma resterà tutto così? Forse no.
Le possibili modifiche in arrivo
Secondo il sottosegretario leghista Claudio Durigon la misura cambierà non solo per i medici, che hanno annunciato possibili proteste, ma anche per le altre categorie coinvolte nel taglio della fetta retributiva ovvero dipendenti di enti locali, maestri e ufficiali giudiziari.
Il governo, spiega la ministra Marina Calderone, lavora però a un aggiustamento che dovrebbe arrivare via maxi-emendamento con “una misura che da un lato non tradisca le aspettative di chi già guarda alla pensione e dall’altro tenga conto che quando si parla di norme pensionistiche è importante creare un equilibrio tra gestioni che non possa privilegiare alcuni danneggiando altri”.ere”.