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Gaza, Israele tira dritto ma per l’ex premier Barak Netanyau deve dimettersi, sotto tiro gli 007 israeliani

Gaza, Israele tira dritto. Vuole andare fino in fondo. Due gli obiettivi primari: liberare gli ostaggi e “azzerare“ Hamas.

Terzo obiettivo, non immediato: mandare a casa Netanyau ritenuto responsabile della politica miope degli ultimi cinque anni; il 70% degli israeliani, secondo un recentissimo sondaggio, vorrebbe che “Bibi si dimettesse subito””. 

Parola di Ehud Barak, 81 anni, israeliano di origine lituana, ex generale pluridecorato ed ex premier, laburista schietto. Un eroe filmico per il suo Paese: era  il comandante dei gruppi speciali che ad Entebbe (Uganda), nel luglio del 1976, liberarono 102 ostaggi con una azione militare geniale e coraggiosa che ha ispirato 4 film, il primo dei quali (“La lunga notte di Entebbe“ , regia del newyorkese Marvin J.Chomsky) ha stregato mezzo mondo.

BARAK : ELIMINEREMO HAMAS E GAZA
Ospite in diretta di “Quarta Repubblica” (il talk condotto da Nicola Porro) Barak, lunedi 6 novembre, in prima serata,  è stato tranciante:” Faremo di tutto per non colpire i civili. Si, è vero i nostri 007 e Netanyau hanno sbagliato. Smonteremo Hamas un pezzo alla volta anche se avremo contro l’Occidente. L’obiettivo prioritario è quello di cancellare qualsiasi capacità militare dei terroristi. Stiamo dispiegando molte decine di migliaia di soldati nella Striscia di Gaza e questo richiederà un lasso di tempo relativamente lungo.

“Netanyau ha lasciato Gaza ad Hamas e per questo pagherà, ma questo è il momento dell’unità perché abbiamo subito l’assalto più devastante da quando è nata la Nazione. Netanyau ha perso la fiducia della gente e dei soldati, i suoi stanno già manovrando perché in futuro possa tentare di negare le responsabilità. Ma per lui arriverà il giorno del giudizio, molto prima di quanto si pensi . I fatti del 7 ottobre hanno certificato un fallimento senza precedenti a tutti i livelli.

“I vertici hanno coltivato per anni l’edea che Hamas potesse essere addomesticato. Bibi in particolare ha lasciato che il Qatar portasse milioni di dollari in contanti ai fondamentalisti. Sperava di tenerli buoni pagando tangenti. Intanto Hamas si rafforzava e oggi vediamo i risultati”.

IL MINISTRO CHIKLI: FERMIAMO I TERRORISTI
Altrettanto deciso il ministro Amichai Chikli uno dei membri più influenti del Governo israeliano; ricopre la carica di ministro per gli Affari della Diaspora e per gli Affari Sociali.

E dice:” Dobbiamo fermare Hamas perché è una minaccia per l’Occidente. Fermare i terroristi significa difendere la nostra civiltà. È quello che continuiamo a dire all’Occidente: attenti a non prendere posizioni perché Hamas e altri sono molto chiari nelle loro intenzioni.

“Ad esempio l’Iran è molto chiaro su questo. Come Hamas anche l’Iran vuole la dissoluzione di Israele e lo stesso vale per l’Europa e tutta la civiltà Occidentale. Noi stiamo difendendo l’Occidente. Questo non significa che siamo contro i musulmani, ad esempio stavamo per stringere un accordo con l’Arabia Saudita fondamentale”.

Quanto al problema dei civili da evacuare dalla Striscia di Gaza per evitare vittime innocenti, il ministro ha ripetuto che Hamas ha fatto tutto il possibile perché non si realizzasse alcuna evacuazione. “Se i civili vanno fuori Hamas perde il suo scudo migliore: il popolo palestinese”.

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