Gli smart Tv in Italia hanno superato i televisori tradizionali, il rapporto Auditel e CENSIS spiega l’anno del sorpasso: ma la nuova Italia Tv è troppo seduta. Gli smart Tv in Italia hanno superato i televisori tradizionali, il rapporto Auditel e CENSIS spiega l’anno del sorpasso: ma la nuova Italia Tv è troppo seduta.

Gli smart Tv in Italia han superato i televisori tradizionali, rapporto Auditel CENSIS spiega l’anno del sorpasso

Gli smart Tv in Italia han superato i televisori tradizionali, rapporto Auditel CENSIS spiega l’anno del sorpasso.

C’era aspettarselo. E l’anno del sorpasso è arrivato: in Italia gli smart TV hanno superato i televisori tradizionali. Risultato storico. Sono 97 milioni gli schermi connessi. Gli smart TV sono triplicati negli ultimi sette anni.

Auditel e CENSIS spiegano questi dati in un rapporto congiunto (il sesto) che mette a fuoco i cambiamenti nelle case e nelle vite degli italiani per quanto riguarda la dotazione di apparecchi televisivi e supporti digitali. Dunque il 2023 nel congedarsi ufficializza un sorpasso con numeri che sembrano  fuori scala.

SCHERMI  CONNESSI
Una dicitura che è il filo rosso del rapporto. Con il termine “schermi connessi” i curatori del rapporto intendono tutti quei dispositivi dotati di un display e capaci di collegarsi ad internet, quindi anche gli smartphone.

Un distinguo necessario per capire bene i risultati del rapporto.” In sintesi: oggi nelle case degli italiani ci sono complessivamente 21 milioni di Smart TV e 20,5 milioni di TV tradizionali. Ogni abitazione ha una media di quattro dispositivi connessi.

BOOM DI TV DA 50” O PIÙ
Quest’anno 26,3 milioni di italiani, pari al 45,8% della platea totale, hanno fruito di contenuti su piattaforme e siti web. Nel 2017 erano stati 16 milioni, pari al 27% del totale. La crescita è del 66,2%.

La tendenza è chiara: quando gli italiani guardano contenuti lo fanno su schermi televisivi sempre più grandi. Nel 2017 i televisori di 50” o più erano meno di 2 milioni, pari a circa il 4% del totale; ora sono oltre 6 milioni, il 14,1% del totale.

Complessivamente nelle case degli italiani sono presenti 122 milioni di dispositivi. Secondo il rapporto,inoltre, 2 milioni di nuclei famigliari in Italia non accendono internet da casa. Mentre oltre 15 milioni di nuclei ( il 63% delle famiglie italiane) dispongono della Banda ultra larga ( intesa come ADSL, fibra ottica o satellitare).

SOLO IL 3,1% DEL TOTALE NON POSSIEDE UNA TV
Nelle case degli italiani ci sono 43 milioni e 100.000 apparecchi televisivi, posseduti dal 96,9% delle famiglie: questo significa che 23 milioni e 200.000 famiglie hanno il televisore. Soltanto 700.000 famiglie non possiedono una tv.

UN CAMMINO COMINCIATO NEL 1954
Era il 3 gennaio 1954. In Italia si facevano le prime prove di diffusione della televisione che in realtà erano partite nel 1934.

Il servizio regolare è appunto cominciato il 3 gennaio 1954 a cura della Rai in bianco e nero. Nel 1944 l’Eiar ( Ente Italiano Audizioni Radiofoniche) cambio’ nome in Rai ( Radiotelevisione Italiana).

LA PREOCCUPAZIONE DEL PRESIDENTE DE RITA
Non è però tutto oro quel che luccica, dice il presidente del CENSIS Giuseppe De Rita.

”Dalla ricerca esce una società che sta bene e ha deciso di vivere bene. Però la nuova Italia Tv è una società in cui si prende tempo, si sta a guardare e preoccupa perché se questa Italia si trovasse in una crisi profonda, starebbe sui tempi lunghi. Non recupererebbe subito. È un sistema che tende a sedersi. Dunque invitarlo a camminare non sarebbe male”.

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