Domenica storica. Data memorabile: 26 novembre 2023. Due vette mondiali in un solo giorno: Coppa Davis e MotoGP. Tennis e moto in Paradiso. Un doppio finale di stagione trionfale. Una indimenticabile favola dello sport italiano. Prime pagine dei giornali con titoli altisonanti; titoli che scomodano termini epici come “fenomeno” (Corriere della Sera), “eroi” (la Repubblica), “meraviglia” (La Stampa), “impresa” (Il Fatto quotidiano), “trionfo mondiale” (Il Messaggero).
E i quotidiani sportivi? Folgorati soprattutto dalla Davis: “è nostra” (Gazzetta), “un’altra storia” (Corriere dello sport), “balliamo sul mondo” (Tuttosport).
Anche i quotidiani sportivi esteri ricordano l’Italia nelle loro prime pagine come lo spagnolo Marca o il francese L’Equipe. Insomma un tripudio, una generale esultanza, una danza sacerdotale-verbale vivace e rumorosa.
La Davis in Italia dopo 47 anni
“Sei la Coppa più bella del mondo” come scrive Federica Cocchi, inviata della Rosea a Malaga. Inevitabile ricordare la prima Davis (Santiago del Cile, 19 dicembre 1976, in campo Panatta, Bertolucci, Barazzuti,Zugarelli; capitano non giocatore Nicola Pietrangeli). Doveroso l’omaggio psichedelico ai quattro moschettieri azzurri di oggi e al loro capitano Filippo Volandri. Eroe nazionale Jannik Sinner, 22 anni, simbolo dell’Italia di Davis che a Malaga ha battuto due volte Re Djokovic e coronato una stagione d’oro. Jannik è diventato il leader di tutto il movimento tennistico tricolore di base. I tesserati praticanti sono quintuplicati, oggi sono 4,5 milioni. Erano. Un milione e 300 mila nel 2001. Esulta il presidente federale Angelo Binaghi, in sella proprio dal 2001. E con Sinner sono da ricordare e applaudire gli altri tre azzurri che, con Jannik, formano un gruppo solido, un poker di amici. Eccoli.
Lorenzo Musetti – Ragazzo di Carrara, 21 anni, n.27 del ranking, già 92 vittorie in carriera e 2 tornei vinti.
Matteo Arnaldi – Ligure di San Remo, 22 anni, n. 41 del ranking, è stato fondamentale nella finale firmando il primo punto contro l’Australia.
Lorenzo Sonego – Torinese, il più alto del team (1,91) ha vinto 3 tornei in carriera. Accanto a Sinner ha giocato un doppio molto efficace.
Ducati in cattedra con Pecco Bagnaia
Pecco Bagnaia ha regalato una domenica da sogni: Gran Premio di Valencia e Mondiale Moto GP. Pecco si è preso tutto. Solo in 3 nell’era MotoGP avevano vinto il titolo di campione del mondo: 2 volte il suo maestro Valentino Rossi e Marquez. Pilota italiano su una moto italiana. Timido e introverso, il bravo ragazzo di Chivasso è diventato uomo capace di dare la zampata decisiva in un finale da cardiopalma. Pecco ha vinto contro Jeorge Martin, un condottiero che non molla mai. Il duello Italo-spagnolo ha reso ancor più forti i due piloti. Ormai Francesco Bagnaia appartiene ai grandi nel motociclismo ed è il vero leader della Ducati. Ha saputo difendere il titolo come solo Valentino e Marquez erano riusciti nell’era moderna. Ha dimostrato una notevole lucidità reagendo ai momenti più duri con una forza mentale straordinaria. Ed ogni volta che gli eventi sembravano metterlo con le spalle al muro è puntualmente risorto.