Gasparri, rapporto Federproprietà-Censis ci stimola a fare di più . Gli impegni di FI sulla casa sono numerosi
La casa di proprietà continua ad essere molto importante per gli italiani: per avere sicurezza e stabilità, ma anche perché è un investimento sicuro e per poterla lasciare agli eredi.
“La casa nonostante tutto” è il titolo del 2° rapporto Federproprietà-Censis presentato oggi a palazzo Madama.
Il titolo del rapporto lascia presagire criticità puntualmente scandagliate nel testo che evidenziano come va allargandosi la forbice tra valore sociale e valore economico della casa, che non ha più il vigore del passato. Con inevitabile crescita di malessere sociale.
“Continueremo a perseguire i nostri obiettivi a tutela della casa”, ha detto il senatore Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia in Senato, intervenendo alla presentazione del secondo rapporto di Federproprietà e Censis “Gli italiani e la casa” a Palazzo Madama.
Numerosi gli impegni di Forza Italia a tutela della casa
“Gli impegni di Forza Italia sul tema della casa sono numerosi e questo rapporto ci stimola a fare ancora di più.
Noi siamo quelli che hanno fatto abolire l’Imu sulla prima casa e anche oggi stiamo lavorando su diversi fronti, dagli affitti brevi alla rigenerazione urbana, fino alle case green.
Grazie all’intervento di Forza Italia, siamo riusciti ad evitare l’aumento esteso della tassazione sugli affitti brevi, lasciando la cedolare secca sulla prima casa in affitto al 21% anziché al 26%”, ha ricordato Gasparri, che sull’obbligo dei sistemi di rilevamento dei gas e degli estintori.
Il senatore forzista ha inoltre aggiunto che “la sicurezza degli alloggi è una questione di civiltà, in caso di pericolo riuscire a salvare anche una sola vita è fondamentale”.
La proposta di legge sulla rigenerazione urbana
“Io sono promotore di una proposta di legge sulla rigenerazione urbana che, se approvata, servirà ad evitare speculazioni, a rigenerare le periferie e a favorire il recupero del patrimonio urbanistico, modernizzando i nostri edifici per abbattere le emissioni di CO2.
In Europa siamo riusciti ad ottenere una decelerazione sulla direttiva green, con il Ppe che si è fatto alfiere di una revisione di una direttiva scritta dai socialisti che imponeva tempi troppo brevi e costi enormi che avrebbero gravato sulla comunità edilizia e sulle tasche dei cittadini”, ha sottolineato Gasparri.
“E’ vero che dobbiamo fare passi avanti sulle emissioni, ma serve un programma con tempistiche adeguate e risorse assicurate.
Se in Europa azzeriamo le emissioni, ma la Cina e gli Usa non si presentano a Cop28, rischiamo di perseguire un obiettivo limitato”, ha concluso.
Il rapporto Federproprietà-Censis, punti salienti
Il rapporto Federproprietà-Censis evidenzia come la proprietà della casa sia “da sempre per gli italiani “indicatore di progressione sociale, di sicurezza per sé e per le generazioni che seguiranno, uno status da conseguire anche a costo di sacrifici.
Poiché l’investimento nella prima casa e più in generale nella proprietà immobiliare ha prodotto negli anni un ritorno securizzante, che ha prevalso sulla mera valutazione finanziaria.
Da un po’ di anni a questa parte, purtroppo, si sta allargando la forbice tra valore sociale e valore economico della casa, che non ha più il vigore del passato. Inevitabile la crescita di malessere sociale.”
Da agio a disagio, i costi della casa pesano troppo per il 75% degli italiani e assorbono l’80% dei redditi bassi. I dati emersi dal Rapporto Federproprietà-Censis «La casa nonostante tutto».
Ancora oggi l’83,2% degli italiani considera la proprietà della casa in cui vive un fattore di sicurezza e stabilità ma i costi cominciano a pesare troppo per il 75% delle persone e l’accesso alla proprietà è diventato più difficile per quasi il 60% degli aspiranti proprietari.
Per il 78,4% degli italiani la casa è espressione della propria identità e della propria personalità, per il 69,1% è un investimento sempre sicuro e il 50,0% dei proprietari dichiara che non venderà mai la propria abitazione perché vuole tramandarla in eredità ai figli o ai nipoti.
L’accesso alla proprietà della prima casa è diventato più difficile: il 59,8% dei non proprietari afferma che il rialzo dei tassi di interesse ha reso più oneroso e complicato l’eventuale acquisto di un’abitazione.
Vale per il 61,9% dei 18-34enni, meno per le persone di 65 anni e oltre (il 50,8%).
Le spese assorbono l’80% dei redditi bassi (Rapporto Federproprietà-Censis «La casa nonostante tutto».)
Inoltre, i 75,5% degli italiani dichiara che le spese relative alla casa, come il condominio, le bollette, le tasse, pesano molto sul proprio budget familiare.
La percentuale sfiora l’80% tra le famiglie con redditi bassi e scende al 57,6% tra quelle più abbienti. Sentono molto il peso dei costi della casa sul proprio budget il 73,4% dei residenti nel Nord-Ovest, il 70,9% nel Nord-Est, il 79,0% al Centro e il 77,8% nel Sud. La gestione della casa si fa nel complesso più gravosa e la sua proprietà rischia di trasformarsi da fattore di tutela in fattore critico.
Il 60,8% delle persone a rischio di povertà detiene la proprietà della casa in cui vive.
Qui il rapporto integrale Federproprietà-Censis