Un ospedale su tre è fuori norma in Italia, il rogo di Tivoli è solo la punta di un iceberg di innumerevoli rischi latenti.
Due o tre cose bisogna pur dirle dopo la tragedia all’ospedale di Tivoli (Roma ). Il bilancio di tre morti nel rogo spaventoso inquieta e addolora. Ma anche dà la forza di denunciare perché quel disastro è l’ennesima testimonianza di un Paese in sonno (come ha certificato il Censis).
Un Paese che avanza zoppicando guardando costantemente indietro.
L’ultimo rapporto del Centro studi fondato da Giuseppe De Rita nel 1964 ha messo in evidenza – profeticamente – un dato impietoso. È cioè: ”L’80% degli italiani è preoccupato di come sta procedendo Sanità publica”.
Di più: ”L’84,1% dei giovani è certo che il Paese sia in declino“. Occorre allora una scossa salutare, un programma di interventi . Partendo dalla sicurezza negli ospedali. Il rogo di Tivoli ha scoperchiato criticità impensate e, purtroppo, assai diffuse. È il caso di ricordarle.
1) NORME DI SICUREZZA INSUFFFICIENTI
Eufemismo pietoso. All’ospedale di Tivoli hanno funzionato solo l’allarme e le luci di emergenza (ma solo per due ore).Tutto il resto è al vaglio degli inquirenti.
Ma è già sotto accusa il sistema antincendio a pioggia, ed è provato che le porte tagliafuoco hanno fatto cilecca. Insomma un disastro appena mitigato dalla abnegazione dei dipendenti, alcuni dei quali fuori servizio. Eroici.
2) MOLTI I RISCHI LATENTI
Tivoli è solo la punta di un iceberg di innumerevoli “ rischi latenti che potrebbero causare ovunque eventi catastrofici nel Paese.
E la prima causa è l’imponente definanziamento della spesa sanitaria “ come da tempo sostiene Nino Cartabellotta, presidente del Gimbe, la fondazione (indipendente) che da cinquant’anni sforna preziosi studi scientifici per gli organi politico-istituzionali. La Sanità pubblica italiana sta regredendo e i medici scappano.
3) ILL NUOVO OSPEDALE TIBURTINO
Ospedale di Tivoli, addio. Nascerà (in sostituzione) il nuovo ospedale “Tiburtino “ a 6 km dal vecchio nosocomio. Individuata la località a Bagni di Tivoli che è oltretutto un polo termale di rilevanza europea. Pronti 200 milioni.
Parola del presidente della Regione Lazio , Francesco Rocca (successore di Nicola Zingaretti); giorni fa ha personalmente informato il sindaco di Tivoli,Giuseppe Proietti. Il primo cittadino ha assicurato che “ nella prossima riunione di giunta regionale verrà reso operativo tutto l’avvio della procedura per la realizzazione del nuovo Policlinico Tiburtino”.
Passo necessario. Gli ospedali italiani sono datati, come indica l’analisi del Cnr citata dall’Inail: il 50% è stato costruito fra il 1900 e il 1980; solo il 22% prima del 1900. Dunque solo una piccola percentuale è stata costruita negli ultimi 43 anni su un 72% di edifici “con vincoli architettonici, strutturali e impiantistici che ne condizionano il funzionamento e la disponibilità di spazi e servizi”. Umbria, Lazio e Toscana hanno gli ospedali con l’età media più alta.