Denuncia l'ex marito: oltre 20 anni di minacce e botte, anche durante la gravidanza. Foto d'archivio Ansa Denuncia l'ex marito: oltre 20 anni di minacce e botte, anche durante la gravidanza. Foto d'archivio Ansa

Denuncia l’ex marito: oltre 20 anni di minacce e botte, anche durante la gravidanza

Dopo oltre 20 anni di minacce e botte, subite anche quando era incinta oppure davanti ai figli minorenni, una donna ha deciso di denunciare l’ex marito ai carabinieri. Teatro della vicenda è Catania.

Dalle indagini, raccontano le agenzie, è nata un’inchiesta per maltrattamenti in famiglia della Procura distrettuale di Catania che ha chiesto e ottenuto dal gip per l’uomo l’emissione della misura cautelare del divieto di avvicinamento e comunicazione con la persona offesa, con applicazione del braccialetto elettronico.

Il racconto della donna

Gli abusi sarebbero cominciati sin dall’inizio del matrimonio, 24 anni fa, quando l’uomo avrebbe tentato di strangolare la moglie mettendole le mani al collo. Episodi denunciati ai carabinieri nel Catanese dalla donna soltanto lo scorso ottobre quando, stanca dell’ennesimo episodio di violenza fisica e verbale. Nel 2017, durante una lite scaturita sempre dalla immotivata gelosia, lui le avrebbe dato un calcio al fianco, costringendola a fare ricorso alle cure dei medici del pronto soccorso.

Nel 2021, invece, la donna aveva deciso di recarsi a un colloquio di lavoro, ma al rientro a casa sarebbe stata picchiata dal marito perché, a suo dire, avrebbe impiegato troppo tempo a tornare presso l’abitazione familiare. Gli episodi maltrattanti, sia dal punto di vista fisico che verbale e psicologico, avrebbero avuto cadenza quotidiana, da ultimo, nell’aprile del 2023, l’uomo, dopo una lite innescata sempre per futili motivi, avrebbe colpito ripetutamente la moglie con il telefono cellulare, causandole un sanguinamento al capo.

L’uomo avrebbe aggredito la moglie anche  quando la donna era incinta. Gli stessi figli, secondo il racconto, avrebbero spesso assistito gli atteggiamenti violenti del padre nei confronti della madre. L’uomo, poi, avrebbe preteso il totale controllo di moglie e figli e, quando questi uscivano, li avrebbe assillati con innumerevoli telefonate, per accertarsi di dove e con chi fossero.

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