Home > Notizia per Notizia > Cronaca > Cronaca Italia > Compra un Gratta e Vinci e vince 2 milioni di euro. Gli amici lo portano in Tribunale: “Biglietto acquistato insieme”

Compra un Gratta e Vinci e vince 2 milioni di euro. Gli amici lo portano in Tribunale: “Biglietto acquistato insieme”

Compra un biglietto del Gratta e vinci a Garda e vince 2 milioni di euro. Tutto normale, più o meno normale, se non fosse che due amici del fortunato vincitore gli hanno poi fatto causa e lo hanno accusato di non aver voluto dividere la vincita con loro. Il biglietto infatti, è la loro tesi, fu comprato insieme. La storia è raccontata dal Corriere Veneto.

Il protagonista della vicenda, invece, un piastrellista 43enne di origini brasiliane con residenza dal 2018 a Monzambano, Mantova, in Aula, perché ormai la vicenda è finita in Tribunale, racconta tutto in maniera diversa.

Le parole del 43enne

“Sono un appassionato di Gratta e Vinci, gioco forte. . Punto anche tre volte al giorno, non vado mai in perdita, con i soldi che vinco compro altri tagliandi. Seguo le statistiche e i sistemi di Lottomatica, mi informo sui posti dove si vince dai mille euro in su, così poi faccio i miei calcoli”.

“Quel giorno – continua – ho acquistato con i miei soldi a Garda cinque tagliandi da venti euro ciascuno, quando ho grattato il secondo ticket davanti a Gianni è risultato milionario. Abbiamo fatto festa, chiamando anche Christian. Ho fatto fotografare loro il tagliando da due milioni, non credevo ci fosse malizia. Ho pensato di fare loro un regalo, 80mila euro a testa, l’equivalente del fatturato di un anno di lavoro. A Gianni servivano i denti nuovi, Christian desiderava un’auto. Non eravamo solo colleghi ma anche amici, quindi volevo fare loro un regalo”.

E ancora: “Non ho comprato ticket in società con loro, non ne avevano alcun bisogno, avevo da poco vinto e già incassato 800mila euro (un ticket vincente da 800 mila euro a Modena, ndr), non avevo certo bisogno del loro contributo per comprare altri biglietti. Quelle che sono venuti qui a dire in tribunale sono tutte bugie, non c’era alcun accordo di spartizione, invece loro dopo la mia vincita insistevano affinché andassimo dal notaio perché dicevano di non fidarsi di mia moglie e mia figlia. Io però ho fatto di testa mia e sono andato a incassare la vincita a Peschiera del Garda, finché pochi giorni dopo mi ha convocato la Finanza”.

 

Gestione cookie