La burocrazia fiscale in Italia è una cosa davvero semplice e giusta. Per esempio: il Corriere del Trentino racconta la storia un pensionato che fa la comparsa in un film, guadagna 77 euro e giustamente ora l’Inps gliene chiede indietro 20mila. Storia che ricorda la storia dell’uomo che aiutò suo cugino per un mese e ora dovrà ridare all’Inps 19mila euro.
Sfortunato protagonista di quest’altra vicenda, ironia a parte, è iun pensionato, racconta il Corriere, in quiescenza dal 2019 grazie a quota 100.
Il racconto
“Una volta in pensione – racconta al Corriere – mi si è presentata l’opportunità di fare la comparsa nel ruolo di un avvocato del Tribunale di Trento nel film su Ilaria Capua, Io trafficante di Virus. Mi piaceva la trama ispirata alla vicenda della famosa virologa, accusata ingiustamente di traffico illecito di virus. Il 22 Giugno del 2021 ottengo quindi il compenso di 77 euro per la mia giornata di lavoro”.
“Poco dopo – continua – arriva l’ingiunzione dell’Inps che mi segnala di aver ricevuto indebitamente mesi di pensione. Non solo, perché poi mi viene bloccata l’erogazione di diversi assegni successivi”.
Totale dell’ingiunzione: 20mila euro. Anche qualcosa di più.
“Amareggiato e sentendomi vittima di un’ingiustizia – spiega – ho cercato conforto anche dalla Capua che mi ha risposto dicendosi molto dispiaciuta”.
“Il 23 marzo il Tribunale di Lucca ha emesso una sentenza che ha definito illegale la sanzione comminata dall’Inps a un pensionato nella mia stessa situazione – conclude – condannandolo a restituire i soldi trattenuti. L’assurdo è che per ottenere ragione si deve passare dal giudice e quindi dovrò spendere soldi per un avvocato. Intanto ho scritto una mail a due deputati, il bolzanino Alessandro Urzì di FdI e Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra, allegando tutti i documenti, compresa la sentenza di Lucca”.