Pd alla vigilia delle scelte. È indubbio che la Schlein sia una persona gentile, ma in tempi di guerra e populismo la gentilezza vince? O ci vuole più forza alla sola gentilezza?
Deve essere per questo che mezzo PD, forse di più, si sta preparando a richiamare Gentiloni, una persona anch’essa ben educata, gentile, ma più robusta, più esperta, come suggerisce il nome.
E poi bisogna ricominciare a federare, più che a lanciare parole in libertà, o inseguire gli inseguibili. E per federare ci vuole qualcuno a cui venga riconosciuta l’autorevolezza per scendere a patti, e chi meglio del nipote di colui, il Conte Gentiloni, che siglò i Patti Lateranensi?
Se concordarono Stato e Chiesa, vuoi che non si possa accordare, con patti separati, PD e i riformisti? Pare che già, in quest’ottica, si siano incontrati Renzi e l’ineffabile Franceschini, il vero rottamatore di segreterie.
Lui non rottama i partiti, lui rottama più facilmente i segretari, un vero campione del riciclo sostenibile, dovrebbe essere mandato all’Ambiente più che alla Cultura. Anche la Schlein, per i maggiorenti del PD, è un articolo ambientale, un vuoto a perdere, come il vetro, verrà riciclata in Europa da dove proveniva, da cui l’ipotesi candidatura come antitesi, perdente ovviamente, della Meloni.
Al PD capiranno se la Schlein, magari solo in una Regione, si candidi alle Europee come exit strategy, e la ringrazieranno sentitamente.
Così si darà spazio a Gentiloni, ex ministro degli Esteri, ex Premier, ex Commissario europeo. Un curriculum di tutto rispetto per un segretario federatore, inclusivo e non divisivo. Un segretario di scopo, a tempo, come tutto nel PD.
da Qds