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Il partito di Erdogan spaventa Berlino, è nato il Dava, affiliato dell’AKP, sarà in corsa alle Europee di giugno

Il partito di Erdogan spaventa Berlino. È nato il Dava, affiliato dell’AKP, cavallo di Troia del Sultano turco. Sarà in corsa già alle Europee di giugno.

Si scrive “Dava”, si legge “pericolo”. Dava è un partito tedesco che si professa democratico ma in realtà è il “cavallo di Troia “ del Sultano Erdogan che punta a mettere le mani sull’Europa.

Il Dava sarà in corsa alle Europee di giugno, ha un obiettivo ambizioso: 5 milioni di voti. Un traguardo importante per l’ultimo partito (in ordine di tempo ) nato in una Germania politicamente instabile, con una economia in recessione. E un partito, fondato nei giorni scorsi  per garantire “tutti i diritti a chi è di origine straniera”, è visto inevitabilmente come una minaccia.

Si teme cioè l’emergere di un partito islamista, illiberale, neo ottomano, populista di destra, euroscettico. Il Dava è un affiliato del partito turco AKP, il partito (conservatore) “della Giustizia e dello Sviluppo” di cui Erdogan è il leader indiscusso e che conta oltre 11 milioni di iscritti.

Di più: l’AKP è definito dagli analisti di mezzo mondo come “una coalizione di islamisti”, cioè un insieme di ideologie che ritengono che l’Islam – la seconda religione del mondo per consistenza e con il più alto tasso di crescita – debba essere la guida sociale e personale. Il Dava ne è di fatto la filiale europea. Comincia l’espansione dell’influenza turca nella UE. Crescono le preoccupazioni.

PRONTI QUATTRO CANDIDATI
Tutti uomini di Erdogan. Meglio: sono la sua estensione in Europa. Per il Sultano hanno anche fatto campagna elettorale. Quando Erdogan viene in Germania è accolto come una divinità. I turchi in Germania votano per lui.

Erdogan li ripaga con frasi esaltanti. Tutti ricordano la sua affermazione del novembre 2021:”L’egemonia occidentale è finita, è durata due secoli, ma è finita “. Tutti ricordano le solenni dichiarazioni rilasciate alla “BBC News” (4 novembre 2002). Indimenticabili.

Eccole:”Le moschee sono le nostre caserme, le cupole i nostri elmetti, i minareti le nostre baionette e i fedeli i nostri soldati”. Appero’.

Profetizza il famoso sociologo della religione Detlef Pollack: ”L’importanza dell’Islam in Germania aumenterà e  quella del cristianesimo diminuirà”. La popolazione musulmana della Germania dovrebbe triplicare entro il 2050 spinta da un tasso di fertilità notevole. Si stima che entro 25 anni i musulmani in Germania saranno il 19,7%.

C’è un libro scritto da Thilo Sarrazin che va fortissimo a Berlino e dintorni. Titolo: “La Germania abolisce se stessa”. Su questi dati Erdogan imposta il suo piano pluriennale espansionistico.

LE PREOCCUPAZIONI TEDESCHE
La CDU, il più grande partito di opposizione in Germania, sembra il più preoccupato perché “un altro partito estremista nel Paese inquieta “ (Jens Spahn, vice capogruppo del CDU/ CSU) . Secondo l’ufficio federale di statistica attualmente sono 3 milioni i cittadini tedeschi che hanno un background migratorio turco (gli italiani sono meno di un milione).

Poiché la soglia elettorale del 5%, che di solito tiene i partiti più piccoli fuori dal Bundestag nelle elezioni federali tedesche, non si applica alle elezioni europee; anche formazioni politiche appena create o peggio, create ad hoc, hanno più possibilità di conquistare un posto nel Parlamento Europeo.

È già successo con le ultime elezioni europee del 2019: 6 piccoli partiti sono riusciti ad entrare nel Parlamento Europeo. La Duva sta arrivando.

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