Vertice di Roma: Italia-Africa, storico incontro con 25 leader. Anche qualche irritazione. E lo zampino di Mosca( si dice) sulle non poche defezioni, ad esempio la Nigeria, il Paese più popoloso del Continente.
Il summit di Roma – una conferenza internazionale con 25 Capi di Stato africani e i leader UE – è partito lunedì 29 gennaio in Senato con la presentazione, in pompa magna, del “Piano Mattei” da parte di Giorgia Meloni che ha annunciato 5,5 miliardi (per cominciare) mirati alla crescita.
Piano di 4 anni presentato come “un nuovo modello di cooperazione che rifugge l’approccio predatorio e paternalistico“. Un maxi progetto con cui si punta a coinvolgere le istituzioni finanziarie internazionali, le banche e gli altri Stati. Una parola.
UN PROGRAMMA AMBIZIOSO
Il piano Mattei prevede investimenti e collaborazione su energia, cibo, risorse, anche per frenare le migrazioni. Clima collaborativo e sostegno dalla UE.
Cauta l’ Africa in particolare il presidente della Commissione dell’Unione Africana Moussa Faki (premier del Ciad) che ha detto: ”In passato abbiamo avuto troppe promesse non mantenute”.
Sulle barricate le opposizioni che parlano di “propaganda” e “modi predatori”. Dal Pd a Italia Viva è un coro di critiche.
Hanno detto i capogruppo del M5S di Senato e Camera ( Stefano Patuanelli e Francesco Silvestri):” Se il falso presidente della Unione Africana aveva smascherato Meloni sulla Ucraina, quello vero ha smontato il bluff sul Piano Mattei. Ci rimane la sensazione che questo piano, ora come ora, sia una scatola vuota e che il Governo si stia muovendo più attraverso annunci di propaganda che con una concreta ed efficace politica estera”.
Ha aggiunto Francesco Boccia, capo dei senatori del Pd: ”Noi crediamo fermamente nella cooperazione con i Paesi africani ma il piano di Meloni è solo un elenco di buone intenzioni e belle parole”.
ENERGIA, MIGRANTI, SCAMBI COMMERCIALI
Il Piano porta il nome dell’ex presidente dell’Eni, Enrico Mattei , scomparso nel 1962. Oggi l’Italia agisce con il sostegno della Unione Europea testimoniato dalla presenza a Roma della presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, del presidente del Consiglio UE, Charles Michel e Roberta Metsola, presidente dell’Europarlamento. L’Italia si pone come apripista di un rinnovato rapporto con l’Africa anche se già altri Paesi, Germania in primis hanno annunciato investimenti importanti: 4 miliardi entro il 2030. Il piano parte con progetti pilota dal Marocco al Kenia. Pilastri di partenza: energia, cibo, migranti.
TUTTI GLI AMBITI DEL PIANO
Il Piano spazia in molte direzioni: energia, istruzione, formazione, ricerca, salute, agricoltura, sicurezza alimentare, gestione risorse, lotta al cambiamento climatico e contrasto alla immigrazione irregolare.
Obiettivo di fondo: frenare l’avanzata cinese in Africa. Entusiasta Tommaso Foti, piacentino, capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia:” La fornitura di strumentazioni tecnologiche Ai Paesi africani in cambio di risorse naturali necessarie all’Europa per realizzare la transazione energetica rappresenta l’uscita da anni di immobilismo e politiche inefficaci”.