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Orso M90 abbattuto grazie al decreto-lampo della Provincia: protestano gli animalisti

Alla fine l’orso M90 è stato abbattuto dopo il via libera dato dalla Provincia di Trento. Il plantigrado salito alla ribalta delle cronache negli ultimi mesi,  il 28 gennaio aveva seguito una coppia a Mezzana, in Val di Sole, per 800 metri.

L’abbattimento, nella valle trentina, è avvenuto poche ore dopo il decreto firmato la mattina di martedì 6 febbraio dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti. Decreto che ha incaricato il Corpo forestale di identificare l’esemplare ed ucciderlo.

L’orso M90 aveva un radiocollare dalla notte tra il 14 e il 15 settembre 2023. Fino al 28 gennaio, sono stati segnalati 12 avvicinamenti “in centro residenziale o nelle immediate vicinanze di abitazioni stabilmente in uso”. In tre casi l’orso è stato segnalato mentre stava inseguendo intenzionalmente le persone. 

M90 ha inseguito una coppia, il racconto

Nel rapporto istruttorio del Servizio Faunistico si racconta cosa è accaduto domenica 28 gennaio: “Verso le ore 15.20, due persone che stavano passeggiando (…)  avvistavano sulla strada un orso a circa 50 metri, del quale erano visibili marche auricolari e radiocollare. Anche le posizioni dell’orso in quel lasso di tempo puntualmente indicate dagli scarichi del radiocollare dotato di sistema GPS hanno naturalmente confermato che era M90 il plantigrado protagonista dell’episodio”.

“L’orso si dirigeva velocemente verso di loro. Cò ha indotto l’uomo ad urlare nel tentativo di farlo fermare e permettere alla donna di allontanarsi. Le persone hanno cominciato ad allontanarsi lentamente, la donna un po’ più avanti e l’uomo ad una certa distanza, e l’orso a seguirli, adattando la propria velocità a quella dell’uomo. Oltrepassata una semicurva, con l’orso non più in vista, l’uomo si è messo a correre per 300-400 metri. Nel momento in cui poi si è girato ha notato che l’orso continuava a seguirlo, mantenendo la distanza minima che ha caratterizzato tutto l’incontro, ovvero una decina di metri. Raggiunta la donna, l’ha invitata nuovamente ad allontanarsi, fermandosi ed urlando nuovamente all’orso, il quale ha però mantenuto lo stesso comportamento di rallentare e muoversi seguendo l’indietreggiare dell’uomo”.

Inseguiti dall’orso, chiamano il 112 e gli amici  

“I protagonisti hanno nel frattempo contattato il 112 ed alcuni amici che erano non lontani con delle motociclette. Quando questi sono sopraggiunti sul luogo sono riusciti a spaventare l’orso e a farlo allontanare grazie al rumore delle moto e ad alcuni petardi da loro esplosi”.

“L’evento è durato circa 10 minuti, su uno sviluppo della strada forestale di circa 700 metri, palesando un particolare interesse ed un’insistenza dell’orso ad approcciare le persone. I protagonisti non avevano con sé né cani né altre fonti di attrazione evidenti (es. cibi ecc.)”.

Gli animalisti annunciano battaglia

 Ed ora, dopo l’abbattimento, gli animalisti annunciano battaglia. “Abbiamo sperato fino all’ultimo in un ripensamento, in considerazione della speciale protezione di cui gode la specie anche a livello europeo e nel rispetto dell’articolo 9 della Costituzione che tutela la biodiversità. Il presidente Fugatti è stato sordo anche alle istanze dell’opinione pubblica che vorrebbe un Trentino amico degli animali”. A scriverlo in una nota è l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), che annuncia l’intenzione di chiedere l’accesso agli atti per conoscere i dettagli della vicenda e per sapere come è stato eseguito l’abbattimento.

“Una politica miope e nemica degli animali quella della Provincia di Trento, che non tutela la biodiversità”, afferma Oipa.

“Ci è stato impedito di difendere M90”

La Lav interviene per rilevare come i tempi stretti tra il decreto e l’uccisione dell’esemplare non abbiamo permesso di effettuare il ricorso. “Ci è stato impedito di difendere M90 ricorrendo al Tar contro la sua condanna a morte, ma non ci fermeremo di fronte agli ammazzaselvatici. Siamo già al lavoro per ottenere giustizia per M90 e tutti gli altri orsi casualmente trovati morti dopo le condanne di uccisione” ha dichiarato Massimo Vitturi, responsabile area selvatici dell’associazione animalista.

La presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi, in un comunicato, parla di “orrore, sgomento e profonda indignazione”, evidenziando come l’ente intraprenderà “tutte le azioni necessarie affinché il presidente della Provincia di Trento renda conto delle sue decisioni in tutte le sedi appropriate, italiane ed europee, tribunali compresi”. L’associazione Animalisti italiani, poi, ha lanciato un appello al presidente del consiglio Giorgia Meloni e al ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin per “salvare la vira degli orsi”.

La manifestazione degli animalisti 

Dopo l’uccisione dell’orso M90, gli attivisti della campagna StopCasteller ricordano che sabato 10 febbraio organizzano a Trento una manifestazione nazionale contro quella che definiscono una “gestione sanguinosa” dei grandi carnivori in Trentino. Hanno aderito al corteo – informa una nota – Lav, Lac, Lndc Animal Protection, Animal Liberaction, Ribellione Animale e Bearsandothers. La manifestazione è supportata anche dal giornalista Andrea Scanzi e dalle attrici Caterina Murino ed Elisa d’Eusanio. 

Pichetto: “L’abbattimento non può essere l’unica soluzione”

“La soppressione non può essere l’unica alternativa. Se quanto fino ad oggi messo in campo con la provincia di Trento non è stato sufficiente, l’impegno – da parte di tutti – deve essere quello di moltiplicare gli sforzi per individuare ogni soluzione possibile a garantire una convivenza pacifica nei territori. Ho nuovamente mobilitato tutte le strutture che fanno capo al Ministero per definire una strategia tempestiva in cui l’abbattimento debba essere davvero la soluzione estrema”. È quanto dichiara il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.

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