Maria Rosaria Somma fa la dirigente scolastica a Forlì. In questo mese ha ricevuto di stipendio soltanto 1 euro. Una cifra a dir poco ridicola e kafkiana che si spiega con un problema burocratico. Quanto accaduto, si ripercuoterà pesantemente sulla vita della dirigente almeno per tutto il mese di marzo. La donna, al Resto del Carlino, nei giorni scorsi e prima di ricevere la busta paga ricostruisce così la vicenda: “Sull’app del ministero delle Finanze, ho visto l’importo di pagamento della prossima mensilità e così ho scoperto che sarebbe stato di appena 1 euro. Ci sono rimasta di stucco, non capivo come fosse possibile”. A quel punto si mette ad indagare sulle cause e scopre che “nel 2023 il Governo aveva assicurato delle piccole agevolazioni fiscali a tutti i dipendenti pubblici che non avessero superato il reddito di 25mila euro. Si è trattato – prosegue la Somma – di sgravi che ammontavano a qualche centinaio di euro. Io, così come tanti altri, ho ricevuto queste agevolazioni, ma poi è risultato che avevo superato la soglia richiesta. Del resto con il mio ruolo professionale è facile che questo possa succedere”.
Il conguaglio è scattato d’ufficio da parte dell’Agenzia delle Entrate e dallo stipendio sono state detratte le agevolazioni. I soldi che lo Stato si è ripreso sono andati ad incidere direttamente sulla busta paga della dirigente scolastica. “In questo non ci sarebbe niente di male, – spiega ancora la donna – se non fosse che il conguaglio è scattato in un’unica soluzione, andando a decurtare completamente il mio stipendio”.
Ora le arriverà 1 euro di stipendio. E a quanto pare le potrebbe essere andata meglio di altri. La dirigente spiega infatti che “non sono l’unica dipendente pubblica in questa situazione. Anzi, un collega ha addirittura avuto un saldo negativo”. Maria Rosaria Somma non ha obiezioni sul conguaglio in sé e ci tiene a ribadirlo. Quello che contesta è la modalità: “Messa così sembra quasi un brutto scherzo, senza contare che privare dello stipendio un lavoratore è incostituzionale. So che sui conguagli l’Agenzia delle Entrate non permette dilazioni, ma è assurdo. Ci sono persone che, in questo modo, potrebbero trovarsi ridotte alla fame“.
La Somma spiega cosa le comporterà quanto accaduto: “Sono molto preoccupata, perché dalla fine di febbraio fino al 23 marzo, giorno in cui mi arriverà lo stipendio successivo, dovrò comunque pagare l’affitto e le bollette e dovrò fare la spesa e in questa situazione è molto gravoso, infatti anche se ho superato la soglia fissata dal Governo non sono certo una milionaria”. La dirigente conclude: “Non sono nemmeno certa che sia finita qua, infatti mi resta il dubbio che potrei avere una ulteriore detrazione anche il mese successivo. Non mi resta che aspettare e sperare, ma non posso non sottolineare l’evidenza che queste modalità di riscossione non tengono conto delle persone”.