L‘Isis ha pubblicato un nuovo video dell’attacco alla sala concerti Crocus City di Mosca: nelle immagini si vedono gli uomini armati che si filmano mentre danno la caccia agli spettatori attraverso l’atrio della sala concerti, gli sparano a bruciapelo, tagliano la gola a una persona già a terra, uccidono decine di persone. Ad un certo punto, uno degli uomini armati dice a un altro di “ucciderli e non avere pietà”.
Mosca accusa gli ucraini
Le polemiche, nel frattempo, non accennano a placarsi. Gli Stati Uniti continuano a sostenere la rivendicazione dell’Isis, ma Mosca è scettica riguardo a questa versione dei fatti. Le autorità russe trovano sospetta la rapida assoluzione di Kiev da parte degli statunitensi. Mentre il dibattito infuria sulle possibili motivazioni dietro l’attacco, il bilancio delle vittime continua a salire, raggiungendo cifre tragiche: 137 morti e 180 feriti. Quattro sospettati sono stati arrestati mentre cercavano di fuggire verso l’Ucraina e sono ora soggetti a interrogatori approfonditi. Nel frattempo, il presidente Vladimir Putin ha evocato una possibile responsabilità dell’Ucraina, ignorando la rivendicazione dell’ISIS. Le reazioni internazionali non si sono fatte attendere: mentre gli Stati Uniti ribadiscono la mancanza di prove contro Kiev, il cancelliere dello Scacchiere britannico accusa la Russia di propagare propaganda.
Il presidente Putin ha intensificato i contatti internazionali, discutendo con il presidente del Tagikistan su misure antiterrorismo. Nel frattempo, si sta discutendo sulle possibili azioni future della Russia, con alcune voci che suggeriscono una nuova mobilitazione militare contro l’Ucraina. Tuttavia, fonti diplomatiche ritengono improbabile una simile escalation, che potrebbe portare a tensioni sociali.