Non c’è pace per la ragazza vittima dello stupro di gruppo avvenuto a Palermo lo scorso luglio. La giovane, la sera di Pasquetta sarebbe stata sequestrata e minacciata di morte da uno dei suoi aguzzini. “Mi gridavano: ti ammazziamo, mentre mi picchiavano, dopo avermi trascinata a forza a casa loro“, ha denunciato la 20enne ai Carabinieri. La vicenda la riporta Repubblica. La giovane sarebbe stata aggredita e trascinata via mentre si trovava insieme al fidanzato in piazza a Ballarò, un quartiere del centro storico di Palermo. L’aggressione e il sequestro sarebbero avvenuti di sera: uno dei presunti molestatori è arrivato insieme alla madre a bordo di un’auto. Prima sono partiti gli insulti, poi la giovane sarebbe stata costretta a salire a bordo della macchina con la forza.
“Ci hanno puntato un coltello e ci hanno divisi. Mi hanno immobilizzato e ho visto che portavano via Asia con la forza. Volevo chiamare subito aiuto ma me l’hanno impedito” ha raccontato il fidanzato della ventenne. “Se la sono portata fino a casa mentre io avevo un coltello puntato alla gola” ha raccontato ancora il fidanzato. Il ragazzo si è poi riuscito a liberare ed è corso alla caserma dei Carabinieri per denunciare il fatto. E a sorpresa, pochi minuti dopo si sono presentati in caserma anche la giovane, il presunto stupratore e la madre. I Carabinieri hanno interrogato a lungo tutti e hanno deciso di non trattenere nessuno. Sono partite però le indagini ed ora verranno analizzate anche le telecamere di sorveglianza della zona. Mamma e figlio speravano probabilmente che la giovane ritirasse la denuncia fatta la scorsa estate. Ed ora, per evitare che avvengano nuovi agguati, la ragazza vittima della violenza di gruppo potrebbe essere messa di nuovo in una comunità protetta.