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Uccide la compagna tagliandole le vene e poi si toglie la vita. Un piano premeditato con tanto di giorni di ferie

Omicidio-suicidio a Padenghe sul Garda in provincia di Brescia. Cristian Catalano, un uomo di 49 anni sposato e padre di una figlia, ha ucciso la compagna, una donna cinese di 45 anni prima di togliersi la vita. Il dramma è avvenuto il giorno di Pasquetta all’interno dell’appartamento in cui Catalano dove viveva in affitto da pochi mesi. Gli inquirenti pensano ora che si tratti di un delitto premeditato. Stando alle ipotesi investigative, il 49enne avrebbe ucciso la donna che frequentava da poco tempo per poi togliersi la vita. Lei è stata trovata con le vene dei polsi tagliate: lui con due profonde ferite al collo. Intorno ai corpi un lago di sangue. Nell’abitazione, i Carabinieri hanno trovato vari oggetti usati per compiere il delitto: coltelli compatibili con i tagli, corde, attrezzi vari. La 45enne non aveva il permesso di soggiorno e lavorava in un centro massaggi del Garda. Aveva con sé delle ecografie: gli inquirenti non escludono che potesse essere all’inizio di una gravidanza. Sangue anche nelle altre stanze della casa: a dare l’allarme è stato un vicino che ha visto proprio del sangue uscire dalla finestra di un terrazzino. 

Cristian Catalano era appassionato di body building. Si era preso 10 giorni di ferie nella ditta in cui lavorava. “Sono stanco, ho bisogno di riposare” aveva detto alla titolare. Dato che era in ferie, il mancato rientro a lavoro dopo Pasqua non aveva allarmato nessuno. Ora ci si interroga sulle ragioni, se ragioni se ne possono trovare. Catalano non aveva compiuto nessun comportamento sospetto. Nulla faceva quindi presagire una tragedia così immane, spiegano nella ditta in cui lavorava. Queste le parole della titolare a Today: “Siamo scioccati. Abbiamo appreso della vicenda dai giornali. Cristian era una brava persona, un gran lavoratore: affidabile, puntuale, sempre disponibile, tanto che lo abbiamo assunto a tempo indeterminato. Prima di Pasqua mi aveva chiesto una decina di giorni di ferie, perché non si sentiva in forma e aveva bisogno di riposare. Avrebbe dovuto rientrare la settimana prossima. Credo fosse la prima volta che si prendeva una pausa, durante l’estate aveva lavorato senza sosta. Ma non ha mai manifestato malesseri e non è mai apparso turbato: era tranquillo e pacato e non ha mai creato problemi”. Il 49enne era rientrato in Lombardia dopo un decennio in Brasile. Qui risiedono moglie e figlia. Vista la richiesta dei 10 giorni di ferie, si pensa che possa aver premeditato l’omicidio-suicidio. 

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