All’inizio ha raccontato di essere stato aggredito da un gruppo di sconosciuti. Poi, quando si è scoperto che il suo racconto non tornava, ha spiegato che in realtà a fargli male, rompendogli il naso, era stata una giovane donna. La vittima ha 60 anni, mentre la ragazza, 24 anni, è stata arrestata dalla polizia per averlo sequestrato in casa per dieci ore, per averlo picchiato e rapinato di 600 euro. La giovane è finita in carcere. I fatti risalgono alla notte tra il 31 gennaio ed il primo febbraio quando la ragazza, con una scusa, si era fatta ricevere in casa al 60enne, che poi aveva colpito con una testata in pieno volto. Costretto a non uscire di casa, la donna l’aveva lasciato solo quando lui le ha consegnato 600 euro, ritirati col bancomat.
La vicenda non è stata semplice da risolvere innanzitutto perché il 60enne, forse per pudore o per non voler denunciare la giovane di sua conoscenza, aveva inizialmente raccontato alla squadra mobile della Questura di Rimini di essere stato picchiato da un gruppo di uomini. Solo successivamente, la polizia è riuscita a sapere che l’aggressore era uno solo ed era la donna con precedenti di polizia specifici. L’indagine, coordinata dalla Procura riminese, era iniziata poche ore dopo il primo intervento delle Volanti. Sul posto, i poliziotti avevano trovato l’uomo dolorante, tumefatto e in stato confusionale, tanto che ha dichiarato di essere stato, appunto, aggredito da un gruppo di sconosciuti.
Nelle ore immediatamente successive, tuttavia, gli investigatori avevano capito che la prima dichiarazione del 60enne era poco chiara. Successivamente la vittima ha spiegato che responsabile dell’aggressione era la conoscente che, con la scusa di dover parlare con un’amica comune, l’aveva convinto a farla entrare in casa. Lei quindi lo ha preso alla sprovvista colpendolo al volto con una testata, rompendogli le ossa nasali, per poi accanirsi sull’uomo con calci e pugni, tanto da provocargli numerose fratture e lesioni giudicate guaribili in 25 giorni. Nel frattempo, gli ha sottratto le chiavi di casa impedendogli di uscire, obbligandolo, per oltre 10 ore, a stare all’interno dell’abitazione. In tarda nottata, inoltre, sotto ulteriori minacce di morte, lo ha costretto ad andare ad un bancomat a ritirare circa 600 euro e a consegnarla. Dai video di sorveglianza è emerso che era stata la donna a commettere i reati.