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Torna la legge bavaglio, non più quella di Prodi e Monti, ma nella rozza versione di un imperiese

Torna la legge bavaglio, non più nel sofisticato sistema dei tempi di Romano Prodi e di Mario Monti, ma nella rozza versione di un senatore di Imperia amico di Totti. Risultato, una brutta figura per il Governo. Il che autorizza un amaro gioco di parole:Giorgetta ducetta getta la maschera, il suo modello è 99 anni fa,: in data 31 dicembre 1925 entrò in vigore la legge n. 2307 sulla stampa che disponeva…

In realtà, imbavagliare e imbragare l’informazione è il sogno di tutti i politici italiani.

da Cronaca Oggi

Eppure l’Europa non vuole, la Costituzione nemmeno, la Corte d’Appello abbatte le norme del Duce. Il vizietto non è solo dei fascisti ma di tutti, furono un democristiano (De Gasperi) e un liberale (Einaudi) a mandare il carcere Giovanni Guareschi. In tempi più recenti, fu il governo Prodi a proporre un bavaglissimo e tutti approvarono, inclusi verdi e grillini.

I nuovi paladini della democrazia volevano rincarare la dose. Grazie solo a alcuni esponenti del Pd, Luigi Zanda, Rosanna Filippin e Walter Verini, e l’appoggio decisivo della Federazione della Stampa, il tentativo non riuscì.

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Il precedente quando alla guida del Governo c’era Romano Prodi, la Camera approvò una legge bavaglio, con la firma del ministro della Giustizia del tempo, Clemente Mastella, che non andò avanti solo per la provvidenziale fine di quella maggioranza e che non venne riesumata da Berlusconi, una volta tornato a palazzo Chigi solo per cieca stupidità o arrogante presunzione o perché qualcuno lo aveva convinto che avrebbe potuto ottenere ancora di più, specie nei confronti della libertà di indagine dei magistrati, con una nuova legge.

da Cronaca Oggi
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