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Ciclismo, Fenomeno Pogacar, trionfa nella Liegi e dedica la vittoria alla suocera

Ciclismo. Fenomeno Pogacar. Ha vinto in solitaria la Liegi-Bastogne- Liegi, la quarta Monumento della stagione, la Classica di Primavera che conclude il “Trittico delle Ardenne”.

  • Ha vinto alla sua maniera, cioè di forza, eleganza, talento puro, sapienza tattica.
  • Per oltre cinque ore se ne sta buono buono in gruppo, protetto dai suoi scudieri, i pilastri della UAE Emirates.
  • Poi a 34,8 km dal traguardo lascia la compagnia e se ne va.
  • Per qualche metro gli sta a ruota il campione olimpionico Carapaz, poi anche l’ecuadoreno molla l’osso e rintana nel gruppo. 

Il marziano Pogacar tira dritto con una progressione dì impressionate potenza e sicurezza. Si beve le due ultime asperità di giornata e plana come un airone lungo il fiume Mosa, vena della Vallonia; entra in città come un imperatore romano, si sbraccia nei saluti, dispensa sorrisi al popolo, alza le mani al Cielo e dedica il trionfo alla mamma della sua compagna Urska, morta giusto un anno fa, proprio alla vigilia della Liegi 2023.

AL VIA DELLA LIEGI DI CICLISMO 175 CORRIDORI DI 25 SQUADRE

Partenza da Liegi alle 10.17. Al via 175 corridori di 25 squadre, tra cui 17 italiani. Tracciato leggendario di 254 km con 11 salite e 4.266 metri di dislivello. La “Decana” ha mantenuto anche quest’anno le sue caratteristiche di gara dura, per gladiatori. Inoltre quest’anno si sono aggiunti freddo e pioggia (nella prima parte) a complicare la quarta Monumento della stagione dopo SanRemo, Fiandre, Roubaix.

Scatti e contro scatti iniziali, fuga di giornata con 9 corridori tra cui l’azzurro Scaroni. Le strade sono bagnate, ci sono state precipitazioni fino a poco prima della partenza. Temperature sui 4 gradi appena. Sulla cima della Cote de Bonnerue vanno in archivio i primi 76 km di questa Liegi. Dopo 2 ore di corsa la media oraria è sui 41 km/h.

Il gruppetto dei 9 procede a passo spedito. Il gruppo comincia a cambiare ritmo. A 100 km dal traguardo è iniziata la vera Liegi, il vantaggio dei fuggitivi è  crollato vertiginosamente. I fuggitivi scollinano la terza asperità con 17” di vantaggio sul gruppo Pogacar, e 1’02” sul gruppo Van der Poel. L’azzurro Scaroni passa per primo in cima alla Cote de Mont Le Soie. All’inizio della Cote de Wanne (3,6km al 12,5% ) il gruppo riprende i fuggitivi. Comincia un’altra corsa. Restano da fare 6 salite. Gruppo compatto a 70 km dall’arrivo. Non piove più. Spunta addirittura un pallido sole. Durerà poco.

BATTAGLIA NEGLI ULTMI 50 KM

Ultime 4 salite dopo 207 km di corsa. Si comincia con la Desnie’ (1,6 km all’8,1%) e con la tremenda Redoute (1,6 km al 9,4%), asperità citata anche da Toltsoj. Nelle discese si toccano i 76 km/h. Brividi. Sulla Redoute stoccata imperiale di Pogacar, Carapaz lo segue per un po’ e Van der Poel alza bandiera bianca. Al traguardo mancano 35 km e Tadej  si ingobbisce nella cavalcata solitaria. Fenomeno. Impressionante.

Spettacolo puro. Lo insegue un quartetto di buona volontà (Healy, Gregoire,Barrdet e Cosnefroy). A 20 km dal traguardo lo sloveno  ha portato il vantaggio a 1’19”. All’inizio dell’ultima salita, la mitica Roche aux Faucons (1,3 km all’11%) porta il vantaggio a 1’20”. A 10 km dalla linea d’arrivo il margine è salito a 1’39”. Folla in delirio. Grande bagarre per il secondo posto, non resta altro. Tadej accelera ancora. Marziano. Vince in solitaria,a braccia alzate, saluta il pubblico in  visibilio e chiude la Liegi in 6h13’48”.  Bardet, secondo, a 1’39”.Terzo posto per il campione del mondo Van der Poel a 2’02”.

ORDINE DI ARRIVO

1. Pogacar 2. Bardet (+1’39”) 3.  Van der Poel (+2’02”)  4. Van Gils (2’02”) 5. Paret-Peintre 6.Vansevenant 7. Madoudas 8.Lutsemko 9. Pello Bilbao 10. Pidcock.

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