Il vaccino anti-Covid di AstraZeneca è stato ritirato dal mercato in tutto il mondo. L’azienda farmaceutica ha dichiarato di aver avvitato il ritiro mondiale del suo vaccino contro il Covid-19, secondo quanto riportano i media internazionali, aggiungendo che procederà al ritiro delle autorizzazioni all’immissione in commercio del Vaxzevria in Europa. AstraZeneca giustifica la sua decisione parlando di un “eccedenza di vaccini aggiornati disponibili”.
Il comunicato ufficiale arriva dopo l’ammissione in tribunale a Londra – nella causa intentata dai parenti di cittadini britannici morti per coaguli del sangue che appaiono collegati al vaccino anti Covid – degli effetti collaterali: “Può causare un rarissimo effetto collaterale, con complicazioni potenzialmente fatali”, avevano ammesso a fine aprile i legali in aula. La decisione fa seguito alla nota ufficiale dell’azienda di marzo sullo stop alla commercializzazione del vaccino nell’Unione europea. Ieri l’Agenzia europea per i medicinali ha emesso un avviso secondo cui il vaccino non è più autorizzato all’uso. L’ammissione potrebbe aprire la strada a risarcimenti multimilionari, secondo i media britannici che aggiungono come, sebbene il vaccino sia risultato complessivamente sicuro ed efficace, comportasse il rischio di un effetto collaterale raro ma grave, noto come trombosi con trombocitopenia o TTS. La rara sindrome si è verificata in circa due o tre persone su 100 mila vaccinate con Vaxzevria.
La casa farmaceutica – che rivendica: “I nostri sforzi sono stati riconosciuti dai governi di tutto il mondo e sono ampiamente considerati come una componente fondamentale per porre fine alla pandemia globale” – ha giustificato il ritiro con la mancanza di domanda e l’eccedenza di vaccini attualmente disponibili sul mercato: “Poiché sono stati sviluppati numerosi vaccini aggiornati per le varianti Covid-19, ora c’è un surplus di sieri disponibili. Ciò ha causato una diminuzione della domanda di Vaxzervria, che non viene più prodotto né fornito”, ha spiegato AstraZeneca.