Lo scorso giovedì 9 e venerdì 10 maggio è andata in scena l’edizione 2024 degli Stati Generali della Natalità, un evento organizzato per riflettere sul trend demografico e il calo delle nascite in Italia. Stando alle previsioni dell’Istituto Nazionale di Statistica, nel 2050 in Italia per ogni 100 giovani ci saranno più di 300 anziani. Questo significa che saremo costretti a sbilanciare le risorse per il supporto e l’assistenza alle fasce meno giovani della popolazione, mentre contestualmente per le coppie avere un figlio costa troppo, le donne devono scegliere tra maternità e carriera, i giovani devono fare i conti con la precarietà occupazionale.
Rispetto all’allarme natalità diverse aziende italiane stanno dimostrando un impegno concreto nel favorire la ripresa delle nascite attraverso iniziative di welfare aziendale mirate. Tra queste, spiccano Enel, Plasmon e Ferrovie dello Stato, che si distinguono per le loro politiche volte a sostenere i genitori e le famiglie.
Enel si è distinta per l’ampia gamma di sostegni offerti ai suoi dipendenti genitori. Ad esempio, oltre a coprire la retribuzione al 100% durante il periodo di maternità (integrando quindi il restante 80% previsto dalla legge), l’azienda garantisce ai lavoratori padri ulteriori 10 giorni di permesso retribuito, oltre ai 10 giorni di congedo obbligatorio, per un totale di 20 giorni che arrivano a 30 nel caso di parto gemellare. Inoltre, Enel fornisce servizi e sostegni pratici, come stanze tiralatte nelle sedi aziendali, bonus libri, contributi per asili nido, scuola e università, borse di studio e servizi di babysitting.
Plasmon offre un congedo parentale retribuito al 100% anche per il secondo genitore e fornisce supporto per gli asili nido, contribuendo così a facilitare il ritorno al lavoro per le neo-genitori. Ferrovie dello Stato si impegna a integrare l’indennità INPS al 100% dello stipendio durante il periodo di maternità e ad assicurare condizioni economiche più vantaggiose per il congedo parentale, integrando lo stipendio al 100% per il primo mese e all’80% per il secondo mese.
Questi esempi virtuosi evidenziano che la maternità e la paternità non dovrebbero rappresentare un ostacolo per i dipendenti. Piuttosto, le aziende dovrebbero considerarle come opportunità per creare un ambiente lavorativo più inclusivo e sostenibile. Tutte le aziende italiane potrebbero trarre ispirazione da queste iniziative, implementando politiche di welfare aziendale che sostengano attivamente genitori e famiglie. In questo modo, non solo favorirebbero la ripresa della natalità, ma anche promuoverebbero il benessere dei loro dipendenti e contribuirebbero alla costruzione di una società più equa e solidale.