Da oggi in poi, all’interno della Chiesa, solo il Papa potrà dire cosa è soprannaturale o no. Il Dicastero della Dottrina della Fede, spiegano dal Vaticano, ha emanato un documento, controfirmato da Papa Francesco, in cui è stato ristretto e quasi annullato il campo della “soprannaturalità” dei fenomeni.
Quindi, né il vescovo locale né il Vaticano potranno più emanare “una dichiarazione circa la soprannaturalità di un fenomeno”, cioè “la possibilità di affermare con certezza morale che esso proviene da una decisione di Dio”. Al massimo potrà esserci “la concessione di un Nihil obstat”. La dichiarazione di soprannaturalità spetterà solo al Papa e “in via del tutto eccezionale”.
Da oggi, spiegano, saranno sei, quindi con diverse sfumature, le possibili pronunce della Chiesa su presunte apparizioni o presunti fenomeni soprannaturali: “Nihil obstat”, nulla osta, “Prae oculis habeatur”, confusione e rischi, “Curatur”, significativi elementi critici, “Sub mandato”, con cui si esprimono dubbi sulle persone che fanno un uso improprio del fenomeno, “Prohibetur et obstruatur”, criticità e rischi gravi, “Declaratio de non supernaturalitate”, con la quale si dichiara la non soprannaturalità. L’opzione della dichiarazione di soprannaturalità non è neanche nell’elenco perché, appunto, sarà una pronuncia “eccezionale” che spetterà solo al Papa.