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Donne d’impresa Anna Maria Zanelli Spiller, ieri imprenditrice di successo e oggi  risorsa per il  sociale.

Donne d’impresa Anna Maria Zanelli Spiller, ieri imprenditrice di successo e oggi  risorsa per il  sociale. Anna Maria Zanelli Spiller, nata ad Ivrea, nel 1976 ha fondato una società in campo grafico-editoriale, che si sviluppa negli anni ’80 proseguendo con successo l’attività fino al 2021, anno in cui decide di “cambiare passo”.

I grandi gruppi industriali, la grande distribuzione, gli Istituti di Credito e le Fondazioni erano i suoi interlocutori preferiti e ancora oggi Anna Maria Zanelli ricorda l’esperienza così significativa che aveva vista coinvolta la sua azienda con la Ing.C.Olivetti&C. S.p.A. e tutte le sue Consociate.

“Quella con Olivetti – racconta –  è stata un’importante  collaborazione formativa. Un’esperienza che ha riguardato la  conoscenza  approfondita del metodo, l’analisi dei processi, oltre che del sistema di qualità che noi abbiamo applicato in ogni tipo di produzione. Per Olivetti ci siamo occupati della stampa degli user manual per PC e stampanti, della realizzazione di altri vari prodotti come manifesti (ora diventati da collezione), riviste, volumi, annual report, bilanci. Naturalmente tutto questo è stato possibile anche grazie alla collaborazione straordinaria con designer e grafici della stessa Olivetti”.

A questo, si sono aggiunte negli anni, produzioni di stampati e packaging di alta qualità su ordini da alcune delle  maggiori società Italiane  e multinazionali, come Ferrero, Fiat Group, Intesa San Paolo, Le Gallerie d’Italia ed altre. Sono stati quelli di Anna Maria ben 50 anni di importante attività imprenditoriale e la sua filosofia di vita e di lavoro si è sempre dimostrata orientata verso nuovi spazi e nuove esperienze.

Oggi  Anna Maria è veramente l’esempio di chi ha deciso di cambiare ruolo e passo per un nuovo percorso di vita, comunque e sempre vincente. Un bellissimo nuovo ruolo che la vede ancora molto impegnata con l’International Inner Wheel in progetti e service tutti mirati ad attività sociali e culturali di grande rilievo. Inoltre, dal 2019 ricopre il ruolo di Presidente del Comitato per l’Ospedale di Ivrea e Canavese, Osservatorio sulla realtà sanitario/ospedaliera del territorio. Lo stesso comitato è di  supporto a varie iniziative, attività, progetti che hanno come obiettivo il miglioramento della qualità della salute e benessere del Cittadino in particolare se bisognoso di cure od ospedalizzato. Tutto ciò, in dialogo con le Istituzioni e la ASL. Durante il periodo della pandemia da Covid 19, Anna Maria, con il Comitato, ha lavorato da volontaria. Tutto questo in sinergia con altre realtà associative come la CRI. Ha svolto attività mirate al supporto di medici e operatori sanitari.

La  raccolta fondi ha permesso in breve tempo  di donare alcuni dispositivi medici e presidi medico-chirurgici superando le barriere burocratiche. Una donna che non ha età Anna Maria, perché l’entusiasmo la rende viva protagonista, ancora oggi e sempre pronta per fare e concretizzare progetti con la volontà e l’ottimismo di guardare al futuro lasciando la porta aperta alla speranza. Dall’impresa del business, all’impresa per il bene comune: un cammino che continua grazie alle sue esperienze di vita e di lavoro, che oggi trasmette alle nuove generazioni, per un futuro che speriamo – davvero – possa essere migliore.  Le abbiamo chiesto.

Con 50 anni di attività imprenditoriale alle spalle, quale il suo consiglio più “spassionato” che darebbe ad un giovane che sogna un futuro  da imprenditore? 

Dipende dalle circostanze in cui ci si trova. Se si tratta di un passaggio generazionale oppure di un aspirante neoimprenditore. (Oggi molti aspirano al business on-line).

Non è un’operazione semplice, se si parte da zero. Comunque:

 1) capacità di analisi/business plan (indagine di mercato, capire se l’idea, il business scelto può generare profitti ed utili, individuata l’area, valutare le proprie competenze se sono all’altezza della situazione e del mercato.). Questo – secondo me – è un elemento assolutamente determinante! Sembra scontato, ma non lo è, a giudicare quante attività oggi, aprono e chiudono.

2) Affidarsi a “Centri di Interesse” per le startup e valutare Percorsi di Crowdfunding.

3) Prendere tutto estremamente “sul serio” poiché sbagliare vuol dire rimetterci risorse economiche. Oggi, tutto è più fluido, veloce, in mutamento, improvvisi momenti di crisi. Quindi: analisi e ancora analisi sul piano economico e del business scelto,  osservazione di altri e dei competitors, farsi aiutare da competenti, ascoltare il proprio cuore e poi…coraggio…avanti tutta!!

Fra i tanti suoi  progetti mirati al  “bene comune” è riuscita a trovare anche lo spazio per promozionare  una vera “parità di genere”?

Sì partecipando, seppur non attivamente a programmi di Associazioni nate sul territorio locale che affrontano con serietà e professionalità il tema.

Un business di successo ma molto impegnativo, quello della sua azienda in tutti questi anni.  Come ha potuto conciliare il suo ruolo di imprenditrice con quello di moglie e madre? 

Ho avuto la fortuna di avere un marito che ha pensato bene, un giorno, di lasciare il suo ruolo alla Direzione Impianti della Olivetti, per affiancarsi alla mia attività diventandone il più valido dei collaboratori. Come madre invece, ho potuto continuare senza problemi poiché, il nostro amatissimo Lorenzo Pietro, ha trovato grande supporto fin dalla nascita, in casa della nonna materna che viveva a pochi passi dall’Azienda. Successivamente con aiuti splendidi al fianco della nostra famiglia.

A proposito di Intelligenza Artificiale: secondo lei potrà davvero un grande aiuto  per le aziende del futuro e per la nostra vita? 

Il tema è di grande interesse. Credo che impareremo  ad applicare la IA in diverse circostanze, come tutto ciò che abbiamo appreso grazie alle nuove tecnologie.

“Business is business” oppure secondo lei è possibile conciliare il business con una migliore qualità di vita valida per tutti? 

Ci risponde per bocca del grande stilista italiano: nel 2020, Giorgio Armani disse:        ” Rallentare, ritrovare un giusto tempo, prendersi cura di sé. Abbiamo vissuto tempi difficili, di grandi cambiamenti, di grandi riflessioni, di interruzioni. Ora, per ripartire, servono cura, attenzione capacità di leggere la realtà nella sua complessità”. La situazione non è migliorata, tutt’altro, aggiungo io! Però la speranza e la volontà “del fare”, dovranno prevalere.

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