Scoppia il caso Saviano (si fa per dire). Lo scrittore napoletano è stato escluso dalla Fiera del Libro di Francoforte (6-20 ottobre 2024), il più importante evento internazionale per lo scambio dei diritti, con espositori provenienti da oltre 120 Paesi. E dopo 36 anni l’Italia è stata invitata come ospite. Ma in una squadra che va da Claudio Magris a Dacia Maraini, da Alessandro Baricco a Susanna Tamaro non c’è Roberto Saviano. Il Padiglione Italia presenta oltre 100 scrittori italiani ma il commissario governativo Mauro Mazza ha preferito non inserirlo.
Motivo? Ha detto Mazza: ”Abbiamo preferito dare voce a chi non l’ha avuta. Abbiamo dovuto necessariamente ridurre: molti chiamati e pochi gli eletti, come si dice nel Vangelo. Uno dei criteri, non il principale, è stato quello di scegliere autori le cui opere fossero integralmente originali. Quindi si è fatta una scelta”. Pronta la replica del Pd: ”Il commissario Mazza si arrampica sugli specchi”. Mazza ha poi aggiunto: ”Scurati era stato invitato ma ha preferito non esserci, ma potrebbe essere invitato da editori tedeschi e venire”. Il presidente della Buchmesse, Jurgen Boos, ha aggiunto: ”Saviano verrà invitato da case editrici tedesche”.
LA RISPOSTA DI SAVIANO – Lo scrittore escluso dall’evento alla fiera dell’editoria italiana a Francoforte non l’ha presa bene, ovviamente: ”Io censurato? Non esattamente. Credo piuttosto che volessero mandare un messaggio: chi si comporta come lui non viene con noi e non avrà risorse, spazi e protezione“. Ha poi aggiunto nell’intervista rilasciata a La Stampa: ”Questa esclusione mi inorgoglisce. Sono fiero di non essere stato invitato da quello che ritengo il più ignorante governo della storia italiana. E mi fa sorridere quanto siano inefficaci questi ostracismi: più censurano e bloccano, più la società culturale e civile si fa sentire e va dalla parte opposta agli schemi punitivi e alle azioni di rivalsa. In ogni caso non ho mai pensato che sarei stato coinvolto: mi aspettavo che sarebbe andata com’è puntualmente andata”. Il fatto di non essere autore di testi integralmente originali Saviano ha concluso: ”Sono banali scuse, servono a velare malamente il messaggio, del resto chiaro: fate i bravi e sarete parte della banda”.
IL PADIGLIONE ITALIA CON OLTRE 100 AUTORI – Lo spazio che punta a legare la tradizione di cultura, arte e creatività italiana, “con lo sguardo rivolto all’avvenire”, è stato disegnato da Stefano Boeri. Una cornice a supporto di un programma vasto. Boeri ha disegnato un grande spazio aperto circondato da portici e gradinate. Insomma una “ piazza italiana “ a misura di fiera, pensata come simbolo della nostra cultura, della nostra letteratura. Tra gli oltre 100 autori invitati ci saranno Dacia Maraini, Claudio Magris, Alessandro Baricco, Chiara Valerio. Inoltre ci saranno Daniele Mencarelli ed Emanuele Trevi che parleranno della assenza. Mentre Susanna Tamaro e Stefano Zecchi discuteranno della bellezza, Carlo Ravelli della Apocalisse, Massimo Sandal di scienza, Alessandro D’ Avenia dei classici; il tandem Alessandro Barbero e Aldo Cazzullo parleranno delle storie, Francesca Melandri della cura, Valeria Parrella del racconto, Nicola Lagioia dei luoghi.
Non ci sarà, benché invitato, lo scrittore Sandro Veronesi che si è escluso dalla delegazione italiana e ha detto: ”Le ragioni balorde e ridicole con cui il commissario Mazza ha giustificato l’esclusione di Roberto Saviano non mi permettono di accettare l’invito che ho ricevuto”. Molti giornali hanno comunque definito il caso Saviano una polemica inutile. Francesco Specchia ha scritto: ”Davvero non so come Roberto Saviano riesca a mantenere quell’aria permanente patibolare da personaggio di Arthur Miller; e a nutrire, al tempo stesso, il suo complesso di persecuzione letteraria”.