Europei di Atletica, chiusura col botto. Altre quattro medaglie: lungo, 1.500, staffette. Italia prima nel medagliere. Bottino record: 11 ori, 9 argento, 4 bronzo. Totale 24. Sul podio anche la Francia (16 medaglie) e la Gran Bretagna (13 medaglie). Un boom mai visto.
IL MIGLIOR EUROPEO DI SEMPRE – Mai nella storia sul palcoscenico continentale Azzurre e Azzurri avevano conquistato cosƬ tante medaglie. Mai visto un team cosƬ completo e stelle di prima grandezza: Battocletti, Jacobs, Tamberi, Simonelli, Crippa, Fantini, Palmisano. Da urlo il bronzo di Arese. Il mezzofondista azzurro si ĆØ preso una medaglia dopo tanti quarti posti a livello internazionale.
JACOBS E I SUOI FRATELLI DāORO – Lampi azzurri in un finale dāoro. Olimpico in delirio per la 4×100 di Jacobs e i suoi fratelli. Un poker dāassi che ha firmato lāultimo trionfo. Una 4×100 tutta dāoro: Marcell Jacobs, Filippo Tortu, Lorenzo Patta, Matteo Melluzzo (21 anni, il piĆ¹ giovane al debutto in una staffetta agli Europei ). FelicitĆ azzurra anche per lāargento della 4×400;Ā un quartetto in crescita: Riccardo Meli, Edoardo Scotti, Vladimir Aceti, Luca Sito. Questa edizione romana degli europei ĆØ iniziata bene e si ĆØ conclusa meglio. Uno spettacolo di una rara bellezza,emozionante, nella sontuosa cornice della cittĆ eterna che ha rivissuto le emozioni e le magie dei Giochi 1960 quando fu inaugurato lo Stadio Olimpico.
Dice giustamente Francesco Centi: āNessuno poteva immaginare un successo cosƬ straordinario dei nostri atleti: frantumati tutti i termini di paragone, con la spedizione finora piĆ¹ felice ( Spalato 1990: 12 podi con 5 ori) diventata allāimprovviso roba di poco conto, mentre neppure prendiamo in considerazione il confronto Roma su Roma a distanza di 50 anni, quando nel 1974 gli azzurri conquistarono appena 5 medaglie, con il solo Pietro Mennea, capace di mettersi gli avversari alle spalle (sui 100, come ha fatto sabato scorso Jacobs, il filo rosso che unisce le due manifestazioni). Insomma, una volta inostri successi erano merce rara e per questo li salutavamo con enfasi ed emozioni, poi il vento ĆØ cambiatoā.
LARISSA JAPICHINO E PIETRO ARESE – La figlia dāarte ĆØ volata a 6.94, argento allāultimo salto. Festa pazzesca davanti a papĆ Gianni e mamma Fiona May. A 22 anni Larissa si ĆØ presa la scena. Ha detto:ā Una Italia che ha tantissimo futuro, e non ĆØ finita quiā. Da urlo il bronzo nei 1500 di Pietro Arese, 24 anni, torinese. Ha chiuso in 3ā33ā34. Ex pallavolista si ĆØ convertito allāatletica trovando nel mezzofondo il suo posto migliore. Ha detto: āDopo tanti sacrifici e tanti quarti posti, finalmente ho qualcosa al collo. Ogni volta era un quasi, questāanno ĆØ lāanno del si. Ho messo anima, corpo, gambe, sapevo che era una medaglia alla mia portataā.
LA SODDISFAZIONE DEL DT AZZURRO ANTONIO LA TORRE – Gli EuropeiĀ piĆ¹ esaltanti di sempre portano tante firme. Il direttore tecnico La Torre contiene con la sua saggezza i facili entusiasmi. Ma il suo sorriso ĆØ carico di soddisfazione: āQuesta squadra ha lo spirito vincente. A Parigi ci presentiamo a testa alta, ma con i piedi per terraā.