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Fascicolo sanitario elettronico, cosa bisogna fare con i dati pregressi entro il 30 giugno

Il Fascicolo sanitario elettronico entrerà ufficialmente in vigore entro la fine del 2024. Molti però, in questi giorni hanno ricevuto una notifica sul proprio smartphone proveniente dall’App IO. La ragione per cui hanno ricevuto la notifica è legata al fatto che si avvicina una scadenza molto importante: fino al 30 giugno è possibile infatti opporsi all’inserimento del pregresso

Cos’è il Fascicolo sanitario elettronico

Innanzitutto, per spiegare cosa è il Fascicolo sanitario elettronico, bisogna specificare che esiste dal 2012.  Grazie ai fondi del Pnrr ora avrà una funzione maggiore rispetto a quello che è stato fino ad ora. Tecnicamente è definito dal Garante della Privacy come “l’insieme di dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario” che sono stati generati da eventi clinici.  Già ora il Fascicolo sanitario elettronico (Fse) è quindi uno strumento del Servizio sanitario nazionale che consente ad ogni cittadino di avere sotto controllo la propria salute, accedendo in sicurezza ai documenti e ai dati sanitari.

Nello specifico, il Fse consente ai cittadini di accedere ai dati della propria storia clinica, come referti di laboratorio e di radiologia, ricette specialistiche e farmaceutiche, lettere di dimissione ospedaliera e verbali di pronto soccorso. Tali documenti possono essere consultati on-line dall’assistito e nel caso in cui il cittadino lo desideri, anche dagli operatori sanitari autorizzati per finalità di cura. Uno dei vantaggi dell’utilizzo del Fse è quello di avere a disposizione la propria documentazione sanitaria, in forma digitale, sempre e ovunque, anche in situazioni di emergenza che richiedano tempi brevissimi di intervento.

Cosa cambierà entro la fine del 2024

Rispetto all’attuale stato di attuazione del Fascicolo, “entro il 2024 saranno disponibili 4 funzioni: la possibilità di pagamento dei ticket sanitari, la prenotazione di visite ed esami, la scelta o revoca del medico e la consultazione dei referti, ovvero di esami e diagnostica per immagini”. A dirlo qualche settimana fa è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione, Alessio Butti, alla conferenza stampa per la presentazione del nuovo logo del Fse 2.0.

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