Le false credenze sull’acqua del rubinetto sono molteplici e difficili da sradicare, ma il Centro nazionale per la sicurezza delle acque (CeNSiA) dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha deciso di affrontarle nel suo primo rapporto ufficiale. Un italiano su tre non si fida dell’acqua del rubinetto e non la beve. E questo nonostante i tanti controlli – 2,5 milioni in tre anni in 17 Regioni e Province autonome – che hanno dimostrato come nei tre anni considerati (dal 2020 al 2022) la percentuale media sia stata del 99,93% per i parametri microbiologici, il 99,95% per i parametri chimici e il 99,97% per i parametri cosiddetti indicatori, non direttamente correlati alla salute.
Dai calcoli alla sicurezza, le bufale sull’acqua di casa
Una delle credenze più diffuse è che per essere “buona”, l’acqua del rubinetto debba essere completamente priva di sostanze chimiche. L’Iss – qui il rapporto ufficiale – chiarisce che questa convinzione è del tutto infondata. “È vero il contrario,” afferma l’Iss, “l’acqua contiene molte sostanze chimiche vantaggiose per la salute; eliminarle provocherebbe una riduzione dell’apporto di elementi essenziali”. Infatti, molte di queste sostanze, come minerali e oligoelementi, sono fondamentali per il benessere del nostro organismo.
Un altro mito da sfatare è quello secondo cui l’acqua del rubinetto sarebbe causa di calcoli renali. L’Iss sottolinea che “la formazione dei calcoli dipende in molti casi da una predisposizione individuale oppure familiare. Il calcio, ad esempio, è essenziale per la nostra salute e va ridotto solo su prescrizione medica”. Dunque, l’acqua del rubinetto non è responsabile della formazione di calcoli e, anzi, contribuisce a fornire calcio, un minerale importante per l’organismo.
Molte persone credono che l’acqua di casa non sia sicura. In realtà, l’Iss rassicura che “è sicura per la salute quanto l’acqua minerale naturale. La sicurezza dell’acqua del rubinetto è garantita dai rigorosi controlli previsti dalla normativa vigente”. Per questo motivo, può essere consumata senza preoccupazioni, anche da donne in gravidanza e bambini piccoli. “Sia l’acqua di rubinetto che le acque in bottiglia sono sicure e adatte al consumo in gravidanza e allattamento,” afferma l’Iss. Inoltre, per i bambini in fase di svezzamento, l’acqua del rubinetto può essere utilizzata per preparare il latte in formula, le pappe e per mantenere il bambino idratato.
Gli apparecchi per depurare
L’idea che per rendere sicura l’acqua del rubinetto sia necessario installare apparecchi di trattamento domestico è anch’essa falsa. La normativa non solo garantisce la sicurezza dell’acqua del rubinetto, ma incentiva anche la pratica di chiederla al ristorante. Quindi, non c’è alcun bisogno di evitare di ordinare acqua del rubinetto nei locali pubblici.
Inoltre l’acqua del rubinetto è sicura, ricca di sostanze benefiche e sottoposta a controlli rigorosi che ne garantiscono la qualità. È essenziale che queste informazioni corrette siano diffuse per contrastare le false credenze e promuovere un consumo consapevole e sereno dell’acqua di casa.
Regioni con i migliori risultati
L’Emilia-Romagna si distingue come la Regione con i migliori risultati sia per i parametri sanitari che per quelli indicatori, seguita da Veneto e Piemonte. Le Province Autonome di Trento e Bolzano, insieme all’Umbria e alla Provincia di Trento, hanno registrato i tassi di conformità relativamente più bassi, pur mantenendosi su livelli alti.
Contaminazioni e non conformità
Le analisi hanno rilevato contaminazioni episodiche e circostanziate di Enterococchi, Escherichia coli e coliformi, indicatori di contaminazioni ambientali. In alcune aree limitate, si sono riscontrate non conformità per elementi naturali come fluoro e arsenico, dovute a gestioni idriche non ottimali.