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Per l’omicidio di Pierina Paganelli arrestato il vicino di casa e amante della nuora: ecco perché l’avrebbe uccisa

Le indagini sull’omicidio di Pierina Paganelli, la 78enne uccisa la sera del 3 ottobre 2023 nel sottoscala del condominio in via del Ciclamino a Rimini, hanno portato all’arresto di un 34enne senegalese, vicino di casa e amante della nuora della vittima. L’arresto è avvenuto alle 5 del mattino, quando la Polizia Scientifica ha perquisito la sua abitazione, l’auto e il garage prima di condurlo in Questura. Il 34enne, che ha sempre sostenuto la propria innocenza, è stato poi trasferito nel carcere dei Casetti.

Il movente e le indagini

Secondo il Gip, l’uomo avrebbe ucciso Pierina Paganelli per paura che l’anziana scoprisse la sua relazione clandestina con la nuora. La relazione tra i due è stata ricostruita attraverso numerose intercettazioni, sia telefoniche che telematiche, che hanno permesso di delineare il contesto prima e dopo l’omicidio.

Le indagini si sono concentrate su un video di sorveglianza che riprende un individuo, di carnagione scura, dirigersi verso il portone del civico 31 tra le 22:17:02 e le 22:17:08 del 3 ottobre. Essendo il 34enne l’unico abitante di colore nel condominio, questa prova ha avuto un peso significativo.

Il sospettato aveva dichiarato di essere rimasto a casa dalle 20 del 3 ottobre fino alle 8 del mattino successivo. Tuttavia, la ricostruzione degli inquirenti contraddice questa versione. Il telefono dell’uomo ha registrato attività fino alle 22:06 e di nuovo alle 22:38, con una pausa di 45 minuti compatibile con il tempo necessario per commettere l’omicidio e disfarsi dell’arma.

carabinieri
Per l’omicidio di Pierina Paganelli arrestato il vicino di casa e amante della nuora: ecco perché l’avrebbe uccisa

Interrogatorio e ricostruzione degli eventi

La nuora della vittima sarà interrogata per ulteriori chiarimenti. Secondo il Gip, il sospettato conosceva bene le abitudini e i movimenti di Pierina Paganelli, grazie alla sua relazione con la nuora e alla posizione strategica della finestra del suo balcone.

Il Gip ha sottolineato che le azioni del 34enne sono state mosse da rancori personali e che l’omicidio è stato eseguito con estrema rapidità. La prova video, combinata con l’incongruenza dell’alibi dell’uomo e i dati tecnici sul suo telefono, ha portato alla conclusione che fosse l’assassino.

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