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La politica alle prese con la storia del piccolo Giacomo, a 2 anni in carcere con la madre

La misura contro la permanenza dei bambini in cella torna in queste ore d’attualità per via del caso del piccolo Giacomo (nome fittizio). Un bambino di circa 2 anni, di cui ha parlato La Repubblica che, vivendo a Rebibbia con la madre è capace di dire solo: ”Apri e chiudi”. I parlamentari Dem Walter Verini e Cecilia Guerra sono andati a vedere e parlano di una situazione carceraria “fuori controllo”. Ma qualcosa potrebbe cambiare anche su un altro fronte: quello dei detenuti tossicodipendenti.

La storia del piccolo Giacomo è un caso politico

Forza Italia, che ha già presentato al provvedimento 9 emendamenti e un ordine del giorno, fa sapere, attraverso il suo capogruppo Maurizio Gasparri, di essere pronta a discutere della norma che dice no alla permanenza in carcere di bambini al di sotto dei 3 anni. Una proposta di modifica che è stata ora ripresentata al decreto dai senatori Pd, ma che ha alle spalle una lunga storia.

Nella scorsa legislatura, infatti, l’allora parlamentare Dem, Paolo Siani, pediatra e fratello del giornalista ucciso dalla camorra, aveva messo a punto un testo che prevedeva la possibilità per le madri detenute con figli piccoli di scontare la propria pena in case famiglia. Il provvedimento riuscì ad essere approvato solo in un ramo del Parlamento.

La porta di una cella
La politica alle prese con la storia del piccolo Giacomo, a 2 anni in carcere con la madre – Blitz quotidiano (foto Ansa)

Poi cadde la legislatura. Con la nuova, il Pd lo ha ripresentato, a prima firma Debora Serracchiani, responsabile giustizia Dem, ma poi è stato costretto a ritirarlo per via degli emendamenti “decisamente peggiorativi” che erano stati presentati dal centrodestra. Come quello che in caso di recidiva alle madri toglieva automaticamente la potestà genitoriale.

Ora, i senatori democratici ci riprovano e tra le 79 proposte di modifica depositate ci sono anche quelle per evitare che i piccoli finiscano dietro le sbarre. E la misura, che potrebbe trovare l’apertura non solo di FI ma anche della Lega – sono note infatti le posizioni della presidente della Commissione e responsabile giustizia del partito Giulia Bongiorno contro la permanenza dei bambini in cella.

 

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