Una delle vele di Scampia Una delle vele di Scampia

Crollo Scampia, nel 2015 fu ordinato lo sgombero della Vela ma non fu mai eseguito

Non solo il documento datato 2016 che denunciava la mancata manutenzione dei ballatoi della Vela Celeste di Scampia con relativo rischio crollo, dal passato emerge anche una ordinanza di sgombero coatto dell’edificio firmata nel 2015 dall’allora sindaco di Napoli Luigi de Magistris e mai eseguita. Lo rivela il Corriere del Mezzogiorno citando un documento del Comune di Napoli pubblicato sull’albo pretorio nell’ottobre del 2015.

L’ordinanza firmata de Magistris – è quanto emerge – era dettata dalla necessità di tutelare l’incolumità di 159 famiglie per un totale di 600 persone residenti nella Vela Celeste, la stessa oggetto del crollo che lunedì sera ha determinato la morte di tre persone oltre a una dozzina di feriti. Alla base del provvedimento c’era la relazione di un dirigente comunale che delineava un quadro di pericolo. Al provvedimento, tuttavia, non fu mai dato seguito.

Il documento relativo alla vela celeste di Scampia

Il crollo del ballatoio a Scampia, in cui sono morte tre persone, poteva quindi essere evitato? Secondo quanto emerge da un documento risalente al 2016, i rischi relativi alla situazione strutturale della vela celeste erano già stati evidenziati nel bando ”Restart Scampia” riguardante gli abbattimenti e la riqualificazione proprio della sola vela celeste. Nel documento si fa riferimento a “distacchi delle passerelle, con grave pericolo per i residenti”.

La gente in strada dopo il crollo
Crollo Scampia, nel 2015 fu ordinato lo sgombero della Vela ma non fu mai eseguito (foto ANSA) – Blitz quotidiano

“L’intera rete di collegamento pedonale tra i vari piani – si legge nel documento – è costituita da passerelle in acciaio e cemento armato posizionate nella parte centrale tra i due corpi di fabbrica paralleli…. struttura in uno stato di degrado dovuto a fenomeni di forte corrosione per la scarsa manutenzione che si è protratta negli anni”. Ieri, intanto, un nuovo sopralluogo della Procura di Napoli nella vela della tragedia: il sostituto procuratore Manuela Persico, magistrato in forza alla sezione “Lavoro e colpe professionali”, si sta occupando delle indagini insieme con il collega Mario Canale. L’area del crollo è attualmente sotto sequestro, su indicazione dei vigili del fuoco.

L’inchiesta appare comunque particolarmente complessa: sono già stati individuati i consulenti a cui nelle prossime ore verrà affidato l’incarico di passare al setaccio la documentazione finora acquisita dalla polizia giudiziaria e non solo. Al momento non si esclude che nella vela celeste, nel corso degli anni, non sia stata fatta manutenzione o, addirittura, che siano stati fatti lavori, anche da parte degli abitanti, poi sfociati in veri e propri abusi edilizi. Passaggi non in progetto forse realizzati anche solo per agevolare le attività degli spacciatori che una volta infestavano la struttura. Ma si tratta di una circostanza resta tutta da accertare.

 

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