Furiosi gli utenti per la nuova politica di DAZN: si riduce il numero dei giornalisti, aumenta il prezzo degli abbonati. Tutte le novità
Diminuisce il numero dei giornalisti, cresce il costo degli abbonamenti. È la contraddizione di DAZN al via della nuova stagione calcistica italiana che vedrà la piattaforma streaming ancora una volta trasmettere tutte le partite della Serie A.
Accadrà così per i prossimi cinque anni, come da bando aggiudicato lo scorso autunno: 7 partite a giornata in esclusiva, 3 in co-esclusiva con Sky, ma non mancano le polemiche. Le più forti riguardano gli aumenti dei prezzi degli abbonamenti che hanno spinto il Codacons a presentare un esposto all’Antitrust contro DAZN.
Costi in netto rialzo per i tifosi di calcio italiani che ora possono arrivare a spendere fino a 69,99 euro al mese per vedere il campionato 2024/2025: questo è il prezzo del pacchetto mensile Plus che consente di vedere tutte le partite di Serie A su due dispositivi connessi a reti diverse e senza vincoli. Il prezzo si riduce a 59,99 per lo stesso pacchetto con vincolo di 12 mesi, mentre il pagamento in un’unica soluzione fa risparmiare altri 10 euro al mese (totale di 599 euro, in media 49,91 al mese).
Il pacchetto Standard, invece, dà la possibilità di vedere la Serie A su due dispositivi in contemporanea, ma connessi sulla stessa rete internet. In questo caso il prezzo massimo tocca i 49,99 euro per chi paga tramite Google Pay e Apple Pay, scende a 44,99 per chi non vuole vincoli e si abbassa a 34,99 per chi accetta di legarsi a DAZN per 12 mesi (359 euro, 29,92 in media al mese per chi paga in un’unica soluzione). L’aumento dei prezzi, già di per sé fonte di polemiche, è stato accompagnato anche da un piano di ridimensionamento dell’organico che ha acceso ancora di più le critiche.
DAZN, non solo aumenti: tagli ai giornalisti
Perché con l’aumento dei prezzi, gli utenti avrebbero auspicato anche un miglioramento del servizio e non un taglio dell’organico come invece sta accadendo a DAZN. I giornalisti, infatti, denunciano una riduzione di 14 unità, ma anche una linea societaria improntata ad una riduzione importante dei costi.
Basti pensare che i bordocampisti ci saranno soltanto in 5 partite di ogni giornata di campionato, così come i telecronisti non saranno sempre allo stadio, ma seguiranno dallo studio tutti i match meno di richiamo.
Una scelta contestata dall’Assemblea di redazione che si chiede come sia possibile “innovare il prodotto calcio e rafforzare il racconto rinunciando a quasi la metà dei giornalisti in organico”. Un proposito annunciato dal Ceo di Dazn in Italia, Stefano Azzi, nel presentare il nuovo palinsesto della piattaforma streaming che vedrà l’ingresso di Bobo Vieri tra i talent e Giusy Meloni come volto femminile. Volti nuovi che non bastano a placare le polemiche.