Un gruppo di persone che ha deciso di sfidare la sorte con un bel tuffo in mare, in pieno inverno Un gruppo di persone che ha deciso di sfidare la sorte con un bel tuffo in mare, in pieno inverno

Ma davvero bisogna aspettare tre ore per fare il bagno dopo mangiato? La risposta dell’esperta

Come ogni estate, torna di moda la domanda: ma dopo pranzo il bagno si può fare sì o no? Davvero bisogna aspettare tre ore? “La famosa regola delle ‘tre ore di attesa’ è un supplizio inutile”, dice al magazine ‘GrandHotel’ la Presidente Società Italiana Pediatria, Annamaria Staiano. “Non esiste – spiega – una regola scientifica che preveda questa attesa, anche perché la digestione avviene in modo diverso a seconda degli alimenti”.

Le parole dell’esperta

Un bel tuffo in mare, a Taormina
Ma davvero bisogna aspettare tre ore per fare il bagno dopo mangiato? La risposta dell’esperta (Foto Ansa) – Blitz Quotidiano

“Può avere un senso – continua – se il bambino ha consumato un pasto abbondantissimo costituito da fritture, alimenti molto grassi, salse e intingoli ovvero da piatti che richiedono una lunga e laboriosa digestione. Se invece il bambino ha mangiato, come dovrebbe essere, un piatto di pasta condita con olio e pomodoro e magari un po’ di pesce o una fettina di carne può senz’altro entrare in acqua anche subito dopo pranzo. Attenzione, però bisogna immergersi in acqua gradualmente, bagnandosi prima le caviglie, i polsi, quindi lo stomaco e poi le tempie. Si deve cioè evitare lo sbalzo termico a cui lo esporrebbe tuffarsi o immergersi di colpo, che potrebbe causare la perdita di conoscenza. Sempre per questa ragione, il bambino non dovrebbe fare il bagno quando è accaldato e sudato: prima di entrare in acqua, sia pure gradualmente, dovrebbe rinfrescarsi all’ombra”.

Per quanto riguarda la durata del bagno la pediatra ricorda poi che “i segnali a cui prestare attenzione per capire quando è il momento di uscire dall’acqua, sono tre: i brividi di freddo, il raggrinzimento della pelle delle dita e la colorazione bluastra delle labbra. Per dire basta, deve essere sufficiente, comunque, che il bambino tremi”.

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