Dov’è la grandeur? In quella Nazione chiamata Francia, la cui capitale è Parigi, situata al Nord del Paese?
Se dovessimo paragonare quel pomposo aggettivo ai risultati fin qui ottenuti dalle Olimpiadi dovremmo cambiarlo in petit tres petit.
E’ successo di tutto fin qui: uno dopo l’altro i giornalisti che dovevano raccontare quel che accadeva nella ville lumier avrebbero dovuto e potuto scrivere: che disastro! Peggio di così al presidente Emmanuel Macron non poteva andare.
Francia fra elezioni e Olimpiadi
Le elezioni, il disastro del suo partito, il tentativo di trovare una nuova maggioranza che escludesse la destra della Le Pen. Per ora la crisi non è stata risolta e oggi pure i Giochi la stanno travolgendo.
Pensate: questa Olimpiade aveva visto Roma come principale candidata, poi il sindaco Virginia Raggi, del movimento 5Stelle, decise che la nostra città non era pronta e rispose con un no secco, meravigliando politici e amministratori. “La Francia sarà sicuramente all’altezza”, commentavano i nostri cugini d’oltr’Alpe. Sicuro? Si è cominciato subito con il piede sbagliato.
All’Eliseo volevano meravigliare il mondo intero e si decise di svolgere la cerimonia d’apertura sulla Senna.
Quattro ore di sfilate e controsfilate: dai barconi che navigavano il fiume gli atleti erano lontani e gli applausi arrivavano sfocati.
Poi, la chicca che ha scatenato un putiferio. Una finta ultima cena in cui Cristo veniva rappresentato da una donna (alcuni l’hanno raffiguata come una gay). La cristianità è insorta: le critiche sono state centinia, migliaia, forse milioni. Chi aveva avuto questa brillante idea con il beneplacito di Macron? Ventiquattrore ore dopo le scuse dovute, ma accettabili fino ad un certo punto.
Polemiche degli atleti
Questo non era che l’aperitivo. I primi ad insorgere contro gli organizzatori erano gli atleti, proprio loro: letti scomodi, poca igiene, caldo soffocante e alimentazione non al pari con chi doveva partecipare ad una Olimpiade.
A questo punto torna alla ribalta la Senna, perché le prove del triatlon dovevano essere rimandate. Indovinate perché: le acque del fiume inquinate, tali da essere pericolose per chi doveva tuffarsi. “Alghe e addirittura vomito” accusavano i campioni.
Eppure Macron aveva investito miliardi di euro per rendere spettacolare la sua Olimpiade. D’altronde si poteva parlare di spettacolo quando a scendere in campo erano gli atleti francesi?
Un tifo assordante da stadio di calcio mentre è noto che in alcune discipline (il tennis, la scherma) il pubblico deve rimanere in silenzio durante il gioco.
Infine, la pillola più preziosa avente come scenario un ring dove si doveva svolgere un incontro di box femminile. Femminile con tanto di interrogativo?
Assolutamente si. Perchè a prendersi a pugni dovevano essere una italiana, Angela Carini, e Imane Khelid, di nazionalità algerina.
La ragione dello scandalo che ha coinvolto la politica?(come poteva essere altrimenti). Il motivo era che la giovane straniera era considerata un uomo tranne che per il CIO, il Comitato Olimpico Internazionale, che non voleva sentir parlare di cromosomi e testosteroni. Donna era e donna doveva rimanere. “Un match impari”, ha sentenzionato Giorgia Meloni arrivata a Parigi dopo il suo importante viaggio in Cina.
Per concludere, l’incontro è durato 46 secondi, il tempo necessario perché Imane colpisse al volto la nostra Angela che alzava le mani abbandonando il match e inginocchiandosi in preghiera.
Come farsi sfuggire un’occasione del genere? I Guelfi e i Ghibellini italiani se le sono date di santa ragione: la sinistra perché ancora una volta si voleva far vincere il patriarcato; la destra per il motivo inverso.
Al dunque, i boriosi francesi ne escono con le ossa rotte per le polemiche e i tanti disservizi mostrati soprattutto da chi doveva partecipare ai Giochi.
La speranza è che fino al termine delle Olimpiadi Macron riesca a inventarsi una mossa che salvi questo disastro creato anche da lui, il presidente della grandeur.