Le gare di triathlon misto sono ripartite questa mattina a Parigi nonostante la notizia, trapelata dal Comitato olimpico belga nelle ultime ore, secondo le quali una delle atlete belghe, Claire Michel, si è ammalata dopo il tuffo nella Senna. L’atleta, finita al 38/o posto del triathlon femminile mercoledì scorso, avrebbe contratto un’infezione intestinale.
La triatleta belga contaminata dal batterio Escherichia coli
Il Belgio ha ritirato la squadra dalle gare del triathlon misto. La triatleta, 35 anni, “è stata contaminata dal batterio Escherichia coli”, secondo la stampa belga, anche se resta da determinare il legame diretto con la gara da lei disputata. L’atleta, che lamenta problemi di stomaco e intestino, è ricoverata in ospedale da 4 giorni.
Nel comunicato, il Comitato belga ha affermato di “sperare”, insieme con la federazione nazionale, “che per le prossime competizioni di triathlon ai Giochi olimpici vengano tirate le dovute conseguenze”.
“Grazie per tutti i bei messaggi che mi avete mandato – è il messaggio di Claire Michel -. Sono stata curata bene e mi riprenderò. Sono però devastata per la squadra e mi dispiace finire i Giochi così”.
Un caso di gastroenterite, ma la Svizzera gareggia
Anche un atleta svizzero, che si era tuffato nella Senna per la gara di triathlon maschile mercoledì scorso, presenta sintomi di gastroenterite, ma il suo Comitato olimpico – contrariamente a quello belga – non ha ritirato gli atleti dalla gara di stamattina in quanto i medici non ritengono evidente un legame di causa effetto fra la gara effettuata e il sopraggiungere dei sintomi. A lamentare sintomi, si apprende da fonti svizzere, è stato Adrien Brifford, arrivato 49/o e – a un certo punto della gara – finito sott’acqua dopo aver urtato un collega.
Lo stesso Brifford non accusa l’inquinamento della Senna. “Sinceramente non so se le mie condizioni siano legate alla qualità dell’acqua della Senna – ha detto Brifford al sito svizzero 20minutes.ch – anche se la domanda si pone”.
Non è certo sia colpa dell’acqua della Senna
Il medico della squadra svizzera, sempre citato dal sito, Hanspeter Betschart, si dice non in grado di stabilire un legame fra la gastroenterite dell’atleta e la gara. “Un sondaggio che ho condotto con i miei colleghi degli altri paesi non ha, al momento, rivelato alcuna intensificazione delle malattie gastrointestinali negli atleti che hanno partecipato alla gara mercoledì scorso”.