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Regno Unito, pugno duro di Keir Starmer contro l’ultradestra xenofoba: condanne rapide, un esercito di agenti

Il premier britannico Keir Starmer ha promesso “condanne rapide” per i responsabili dei disordini scatenati nel Regno Unito dai gruppi dell’ultradestra negli ultimi giorni.

Centinaia gli arrestati tra i gruppi dell’ultradestra

Fra le misure previste dal primo ministro laburista dopo la riunione del comitato per le emergenze Cobra convocato questa mattina a Downing Street c’è infatti l’accelerazione dell’attività giudiziaria al fine di perseguire le decine di persone arrestate e incriminate per i violenti scontri all’insegna dell’odio contro i migranti e i musulmani.

“Rafforzeremo la giustizia penale. Ci sono già stati centinaia di arrestati, alcuni sono comparsi in tribunale questa mattina”, ha detto Starmer, che prima di entrare in politica era stato procuratore della corona, a capo del Crown Prosecution Service (Cps). Il premier ha promesso inoltre un’azione per contrastare la “criminalità online”, riferendosi alla vasta disinformazione sui social media e alle ‘fake news’ che sono state alla base degli scontri e anche al tam-tam con cui sono stati organizzati i ‘riots’ in diverse città.

Centinaia gli arresti nel Regno Unito dopo gli scontri scatenati dall'ultradestra (Ansa)
Regno Unito, pugno duro di Keir Starmer contro l’ultradestra xenofoba: condanne rapide, un esercito di agenti (foto Ansa-Blitzquotidiano)

“Un esercito di poliziotti per fermare disordini”

Il premier britannico vuole inoltre mettere a disposizione delle forze di polizia un “esercito di agenti specializzati” per affrontare i disordini scatenati dai gruppi dell’ultradestra nel Regno Unito. Lo ha dichiarato ai media dopo la riunione del comitato per le emergenze Cobra convocato questa mattina a Downing Street.

“Questa non è una protesta, è pura violenza e non tollereremo attacchi alle moschee o alle nostre comunità musulmane”, ha aggiunto il primo ministro laburista che ha respinto la proposta giunta da alcuni deputati di riunire il Parlamento, chiuso per la pausa estiva.

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