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La nazionale di volley femminile vola in semifinale per la prima volta ai Giochi olimpici

Lezione alla Serbia. L’Italvolley femminile asfalta in 76 minuti la corazzata di Belgrado (3-0) e vola in semifinale. Abbattuto un altro tabù nella storia dei Giochi: per la prima volta le azzurre approdano tra le prime quattro del torneo olimpico. Giovedì sera se la vedranno con la quotata Turchia del fenomeno Vargas (42 punti contro la Cina)); la Turchia campione d’Europa, peraltro battuta (3-0) a Parigi 2024 nel girone di qualificazione.

Ma nel frattempo la squadra, allenata da Daniele Santarelli, è cresciuta. L’uragano Melissa (cubana con passaporto turco) è tornato. Non a caso è soprannominata “Airlines “ per le sue doti di stacco da terra. Per arginarla il Ct Velasco dovrà inventarsi un’altra delle sue trovate. Ma l’Italia c’è. Eccome se c’è!

I punti di Egonu, i muri di Fahari

E la leadership della trascinatrice Myriam Sylla, la regia ordinata di Alessia Orro, la ricezione precisa di Monica De Gennaro, la diga della capitana Anna Danesi. Sei ragazze sempre all’altezza del loro compito. Senza dimenticare le due riserve di lusso come Ekaterina Antropova e Gaia Giovannini.

Italvolley, battuta la Serbia
Italvolley femminile in semifinale per la prima volta ai Giochi olimpici. 3-0 alla Serbia. Giovedì la Turchia (foto Ansa-Blitzquotidiano)

Quest’ultima entrata a fine primo set per ricezione e difesa. Cambio prezioso e l’Italia ha cominciato la rimonta. È l’apoteosi del gruppo, tutte hanno un ruolo, nessuna si prende la scena. Ennesima magia del Ct Velasco. Eloquente il punteggio finale: 26-24,25-20,25-20. Insomma il match con la Serbia non è mai sfuggito al controllo delle azzurre. Vittoria schiacciante martedì sera alla South Paris Arena sempre stracolma.

Monologo azzurro

Solo nel primo set le azzurre si sono ritrovate sotto di 5 punti con la Boskovic (19 punti alla fine) in gran spolvero. Poi è cominciata la rimonta, Velasco ha fatto i cambi e da quel momento non c’è stata storia. Antropova ha fatto 2 punti chiave e il primo set è stato archiviato non senza brividi. È stato il set più lungo, 29 minuti. Poco più di 23 minuti gli ultimi 2 set. Fondamentali i 5 muri e le 5 battute vincenti. Il terzo set è stato addirittura una passeggiata.

La prudenza di Velasco

A fine match tutti parlano del risultato storico. Tutti, ma non Velasco. Tranciante il suo commento. “Della storia non mi frega niente. Io voglio andare in finale. Ho sempre creduto in questa squadra e alla possibilità di arrivare a una medaglia. Adesso abbiamo 2 chance, ma io punto a una. Di certo dobbiamo essere pronti a tutto”.

E fa l’elogio di Paola Egonu (“è la migliore di tutti, se sbaglia qualcosa è la colpevole. E’ la storia del rigore di Baggio”). Incontenibile la gioia di Monica De Gennaro: ”Abbiamo fatto la storia, siamo ancora incredule. Abbiamo controllato una partita un po’ nervosa. Cosa ci ha detto Velasco? Due parole: tranquillità e aggressività“.

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