Grandi polemiche e ricorsi per quanto accaduto durante la partita: l’errore arbitrale diventa motivo di scontro politico.
Un errore arbitrale che segna inesorabilmente l’andamento di una partita e impedisce ad una squadra di coronare un sogno lungo quattro anno. È quanto accaduto alle Olimpiadi, manifestazione nella quale i casi non mancano: da quelli prettamente sportivi, con i problemi della Senna, a quelli extra-campo, con l’accredito ritirato all’allenatore di Jacobs.
In questo caso è il torneo di Pallanuoto maschile a far discutere, protagonista purtroppo per noi l’Italia guidata dal ct Campagna. Gli azzurri sono stati eliminati dall’Ungheria ai quarti di finale, al termine di una partita ai rigori ma segnata in maniera netta da un errore arbitrale. È stata l’espulsione per condotta violenta di Condemi nel secondo tempo ad aver fatto infuriare gli azzurri.
Una decisione che ha fatto parlare di partita “falsata” al presidente della Federnuoto Barelli. Una decisione che ha tenuto banco per giorni al Villaggio Olimpico, con atleti e media stranieri che non si capacitano di quanto accaduto. L’episodio è ormai noto a tutti: nel secondo dei quattro tempi, con l’Ungheria avanti 3-2, Condemi segna il pareggio.
Pallanuoto, caos Olimpiadi: l’Italia ricorre al Tas
Nel tirare la palla però, colpisce con una manata il volto di un avversario. Dopo la rivisitazione al Var, gli arbitri giudicano il colpo dell’atleta italiano come condotta violenta: rete annullata e rigore per l’Ungheria che va quindi sul 4-2. Inevitabili le proteste italiane che continuano anche nel post gara con un ricorso che è stato respinto. La partita però non è ancora chiusa.
I due reclami dell’Italia sono stati respinti, ma la Fin non ha intenzione di arrendersi ed ha presentato ricorso urgente al Tas di Losanna. Un ricorso che è basato su alcune incongruenze delle sentenze con le quali la giuria di primo grado e d’appello hanno respinto i precedenti reclami azzurri. In particolare nelle motivazioni si cita il World Aquatics Competition Regulations 20.3.7 che non esiste.
Inoltre il ricorso è stato rigettato per la presenza di limitate riprese video disponibili “altrimenti gli arbitri avrebbero potuto decidere diversamente”. Infine, Condemi non è stato squalificato, come invece accade in caso di condotta violenta, e potrà scendere in campo nel prossimo match. Una serie di situazioni che hanno spinto la Federnuoto a procedere con il ricorso al Tas di Losanna anche se lo stesso presidente Barelli ha spiegato che il risultato non cambierà e il match non si rigiocherà. “Presenteremo ricorso al TAS”, promette.
Non lo farà perché, come si legge nelle motivazioni della giuria d’appello, non c’è l’evidenza che gli arbitri “abbiano deciso in modo irrazionale, arbitrario o in abuso di discrezione” pur ammettendo che avrebbero potuto decidere in maniera diversa “se avessero potuto esaminare le riprese video aggiuntive che non erano a loro disposizione“. Una scandalo, come ha tuonato la nostra federazione, di cui si parlerà a lungo, senza però cambiare la cosa principale: l’Italia tornerà a casa senza medaglia al collo.