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Meloni, Tajani, Salvini: sul tavolo poltrone e complotti

Finalmente se ne sono resi conto pure loro che non era più possibile andare avanti in ordine sparso. Ogni giorno una visione diversa dei problemi, un susseguirsi di incomprensioni, una “spaccatura” che poteva arrivare lontano, molto lontano. Così, gli alleati di governo hanno deciso di incontrarsi, di discutere, di trovare i punti in comune con cui andare avanti in ordine sparso.

Dunque, l’appuntamento è già fissato

Giorgia, Matteo e Antonio si vedranno il trenta agosto. Non sarà una passeggiata: i problemi sono tanti, le sofferenze continuano, la minoranza è pronta ad intervenire sparando a palle infuocate. Non ci si può meravigliare se Elly Schlein non ne lasci passare una: è il compito legittimo di chi è fuori dall’esecutivo. Semmai è la maggioranza che deve correre ai ripari per evitare situazioni assai pericolose per la stabilità di Palazzo Chigi.

E’ talmente delicata la situazione che Giorgia e Matteo hanno voluto incontrarsi con un certo anticipo in piena estate: una specie di prologo alla discussione di fine agosto. Bisognava, innanzitutto sgombrare il campo da alcuni atteggiamenti che potevano apparire come una imminente rottura.

Lo ius scholae, le tasse sui profitti delle banche, la sterzata a sinistra di Antonio Tajani, preoccupato dagli interventi di Pier Silvio e Marina Berlusconi che avevano detto a chiare lettere che Forza Italia doveva cambiare. Si, ma come? Spostandosi di più al centro o addirittura dialogare a cielo aperto con la sinistra?

Un esempio emblematico: quello del responsabile di Mediaset il quale voleva una maggiore partecipazione del Pd ai talk-show televisivi. (“Come se non ce fossero già tanti, forse troppi”, commenta un esponente dei Fratelli d’Italia che preferisce mantenere l’incognito).

Rivolgendosi a Salvini la Meloni si è detta preoccupata delle dichiarazioni del generale Roberto Vannacci che non ha affatto smentito il particolare che lui vuole staccarsi dalla Lega per creare un suo movimento. Quanti andranno con il neo eletto parlamentare europeo creando un vuoto nella maggioranza?

E chi ancora lascerà la stessa maggioranza per schierarsi con i nuovi Berluscones, i quali  non sono contrari allo ius scholae, proposta che fa venire l’orticaria al Carroccio ed al suo segretario? Senza dimenticare le nomine alla Rai a cui Matteo tiene in modo particolare e diverse altre poltrone a cui via Bellerio non vuole rinunciare.

Giorgia Meloni ed Elly Schlein
Meloni, Tajani, Salvini: sul tavolo poltrone e complotti (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

E poi ci sono i complotti

Insomma, il quadro non è dei migliori e questa estate che volge al termine non ha certo contribuito a placare gli animi. Forse, ma senza forse, Giorgia avrebbe dovuto intervenire anzitempo, avrebbe dovuto avere un chiarimento prima che gli screzi e le schermaglie aumentassero. Oggi, si è aperto per Fratelli d’Italia un altro vulnus: quello che potrebbe colpire sua sorella Arianna fino ad aprire una indagine della magistratura sul suo conto.

La premier vuole ridimensionare il can-can che stanno facendo i giornali cari alla sinistra. “E quello che è accaduto a Berlusconi”, ripete. Però, non si è limitata a snobbare l’accaduto, ha voluto pronunciarsi con un post assolutamente tranchant affermando che in famiglia “non abbiamo scheletri nascosti nell’armadio”, ha tuonato.

Il solito Matteo Renzi ha voluto subito dire quel che pensa a proposito: “Giorgia vede fantasmi dappertutto. Il vittimismo è il suo solito ritornello”. Un modo come un altro per informare Elly Schlein: “Ti sei resa conto da che parte sto attualmente?”

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