Home > Notizia per Notizia > Agenzie > Gesù disse: Io sono il pane, la mia carne è vero cibo, altro che la pagnotta quotidiana del Padre Nostro ufficiale

Gesù disse: Io sono il pane, la mia carne è vero cibo, altro che la pagnotta quotidiana del Padre Nostro ufficiale

Gesù disse: Io sono il pane, la mia carne è vero cibo, altro che la pagnotta quotidiana del Padre Nostro ufficiale.

Gesù disse: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”.

È una anticipazione della eucarestia. Ed è anche una conferma che il Padre nostro non può fare riferimento alla pagnotta che fu base della alimentazione umana in occidente fino al diciannovesimo secolo. Gesù è il pane del domani, epiousion. 

Gesù disse: La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda

Gesù con l'aureola spezza il pane
Gesù disse: Io sono il pane, la mia carne è vero cibo, altro che la pagnotta quotidiana del Padre Nostro ufficiale – Blitzquotidiano.it
Gesù entra a Gerusalemme la domenica delle palme, affresco di Giotto
Gesù disse: Io sono il pane, la mia carne è vero cibo, altro che la pagnotta quotidiana del Padre Nostro ufficiale – Blitzquotidiano.it

Racconta Giovanni.
(Gv 6,51-58) Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.
Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Ancora dal Vangelo secondo Giovanni

(Gv 1,45-51) In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».

Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».

Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

Gesù, le sue parole più belle: dalle fonti antiche e dai Vangeli, perdona, ama, prega così

Gestione cookie