La petroliera greca Sounion è stata attaccata lo scorso 21 agosto al largo di Hodeida, in Yemen, dai ribelli filoiraniani Houthi. La nave, attualmente resta legata alla sua ancora e non si segnalano fuoriuscite di greggio. Non è alla deriva però “sono stati rilevati incendi in diverse posizioni sul ponte principale”. A dirlo in un post su X è la missione navale Aspides dell’Unione Europea che si trova nel Mar Rosso. La Sounion trasporta più di 150.000 tonnellate di greggio e “rappresenta una minaccia seria e imminente di inquinamento regionale” scrive ancora su X la EU Naval Forces Aspides. Minaccia davvero seria: se ci fosse fuoriuscita di petrolio, si tratterebbe del più grande disastro nella storia delle petroliere.
Gli Houthi concedono il via libera al recupero della petroliera
Il rischio che si sta correndo nell’area deve aver preoccupato anche l’Iran che controlla politicamente e militarmente i ribelli Houthi. E così, stando a quanto dichiarato dalla delegazione iraniana alle Nazioni Unite, è stato concesso il via libera al recupero della petroliera anche grazie a varie pressioni internazionali. Si tratta però solo di una tregua temporanea che permetta di garantire la messa in sicurezza della nave evitando il rischio di un possibile disastro ambientale. Sulla nave sono infatti segnalati tre incendi. La tregua temporanea consentirà l’ingresso di rimorchiatori e navi di soccorso nell’area in cui si trova la petroliera. L’Iran ha dichiarato che, “date le preoccupazioni umanitarie e ambientali, gli Houthi hanno accettato questa richiesta”.
L’equipaggio della Sounion era composto da 23 filippini e due russi, E’ stato tratto in salvo da una nave della missione Aspides dell’Unione Europea. A seguire il momento in cui la petroliera viene colpita dai ribelli Houthi.