In tanti rinunciano senza saperlo a circa 2.000 euro di bonus: il diritto resta non goduto ma i CAF, nella maggior parte dei casi, tacciono.
Secondo diverse indagini, gli italiani non sono correttamente informati sui bonus disponibili a livello nazionale e locale. E c’è anche chi ha provato a fotografare la situazione in modo più preciso, arrivando alla conclusione che molti possibili beneficiari di aiuti, pur avendo diritto a bonus e agevolazioni e malgrado l’attività di aggiornamento periodico promossa da siti istituzionali e CAF, rinunciano in media a dei benefit il cui valore complessivo va dai 1.000 ai 2.000 euro all’anno.
Internet ha di sicuro aiutato i contribuenti e i cittadini a orientarsi con maggiore agilità nelle acque torbide o agitate delle agevolazioni economiche disponibili. Ovunque è ormai possibile trovare contenuti gratuiti che offrono informazioni, più o meno precise, circa nuovi bonus, contributi e benefici fiscali, con requisiti, scadenze e altri vincoli da conoscere. Ciononostante è difficile venire a parte di tutti i bonus cui il contribuente potrebbe accedere.
Tradizionalmente, per farsi aiutare nella ricerca di agevolazioni pubbliche, il lavoratore si rivolge ai CAF o ai consulenti del lavoro. Ma non sempre il referente scelto è in grado di offrire al richiedente un prospetto preciso o completo delle possibilità concrete di accesso. La buona notizie è che esistono diverse webapp progettate proprio per semplificare la ricerca di bonus e agevolazioni.
Almeno 2.000 euro di bonus non sfruttati: il diritto negato dai CAF
Piattaforme digitali come BonusX permettono per esempio in pochi clic di verificare la possibilità di ottenere bonus, incentivi e agevolazioni in vari ambiti: fiscale, assistenziale, previdenziale o abitativo. Un’altra piattaforma utile è quella offerta dalla banca Credem, che ha appunto integrato BonusX nel suo servizio di internet banking e nella sua app, per offrire ai correntisti una utility facile da usare e funzionale.
Quando i CAF non riescono a dare informazioni complete sulle possibili agevolazioni o sui bonus pubblici cui si può aver diritto, è dunque importante provare a seguire altre strade: se, in media, a ogni contribuente sono davvero negati fino a 2.000 euro di aiuti, bisogna darsi una mossa. Come?
Il consiglio è di sperimentare l’uso di applicazioni simili. Nulla di complicato: di base, occorre inserire informazioni sulla propria situazione lavorativa e reddituale, dopodiché dovrebbero apparire in pochi secondi tutte le possibilità di accesso a bonus e contributi. Anche il sito Boonus funziona così. Offre una mappatura e una classificazione completa per oltre seicento bonus e agevolazioni disponibili a livello nazionale, regionale e locale. L’utente può fare una ricerca personalizzata a partire dal proprio profilo reddituale (ISEE), lavorativo, geografico o anagrafico.
Individuata l’agevolazione di interesse, l’utente può poi gestire autonomamente la pratica di richiesta del bonus o rivolgersi al network professionale di Bonoos per avere maggiore assistenza. Si possono anche monitorare e rendicontare le agevolazioni tramite dashboard e strumenti di analytics. Una simile start-up appare dunque assai interessante: aiuta non solo i lavoratori e le famiglie ma anche le aziende. Perché non approfittarne?