Nel cuore di Napoli, tra il suggestivo panorama di Castel dell’Ovo e la collina di Posillipo, si è consumata una tragedia che evidenzia il contrasto tra la bellezza della città e le condizioni di degrado che la affliggono. La vittima è Abdelhakim Mitraoui, un tunisino di 30 anni senza fissa dimora, trovato agonizzante nei giardinetti di viale Dohrn, a pochi passi dal Lungomare. Un runner ha scoperto il corpo con un profondo taglio alla gola e ha immediatamente allertato le autorità. Nonostante l’intervento rapido della Guardia di Finanza e dei soccorsi, per Abdelhakim non c’è stato nulla da fare.
Le prime indagini condotte dalla Squadra Mobile di Napoli, hanno subito portato a importanti testimonianze. Alcuni tunisini presenti nella zona hanno fornito dettagli utili per identificare il presunto aggressore, descritto mentre si allontanava ancora con l’arma del delitto in mano.
Arrestato l’assassino: lite per una coperta dietro l’omicidio
La svolta nelle indagini è arrivata nelle prime ore del mattino, quando Moussa Racked, 32 anni, nato a Napoli e di origine tunisina, è stato rintracciato nei pressi della stazione centrale, in piazza Garibaldi. Racked era stato circondato da un gruppo di connazionali che volevano consegnarlo alle forze dell’ordine, ma la situazione è degenerata in un tentativo di linciaggio. L’uomo, armato di coltello, ha cercato di difendersi, ma è stato fermato dalla Polizia di Stato, che lo ha successivamente accusato di omicidio.
La lite, degenerata in omicidio, sembra essere nata da una disputa per una coperta o un materasso, beni di estrema importanza per i senza tetto. Ora, Moussa Racked si trova nel carcere di Poggioreale, in attesa di giudizio.