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Boccia che boccia Berlinguer: due ipotesi sui retroscena di una intervista mancata

Che cosa si nasconde dietro la fuga di Maria Rosaria Boccia dall’intervista che Bianca Berlinguer avrebbe dovuto farle durante la trasmissione “E’ sempre Carta Bianca?”. Si dice che fra la giornalista e la signora (che nello spazio di un mattino è balzata agli onori della cronaca) ci sia stato un lungo colloquio prima dell’inizio del programma. Alla fine l’accordo è saltato.

Le domande sgradite a Boccia

Probabilmente, le domande che le dovevano essere poste non erano di suo gradimento. Desiderava conoscere bene che cosa si voleva sapere. Insomma, un normale lavoro giornalistico: io ti chiedo, tu mi rispondi. Niente di anormale.

Senonché qualcosa deve essere andato storto perché la signora ha declinato l’invito ed è tornata sui suoi passi. I rumors dicono ancora che lei non voleva  si pronunciasse la parola “relazione” perché tra i due era solo nato “tanto affetto e tanta comprensione”.

Un appuntamento saltato o solo rimandato? L’interrogativo rimane, ma è più probabile che la risposta sia “no” e non “si”. In parole semplici, nessun nuovo incontro perché (si dice) che le domande e le risposte dovevano essere concordate. Contro il principio di ogni regola professionale.

Maria Rosaria Boccia con Gennaro Sangiuliano
Boccia che boccia Berlinguer: due ipotesi sui retroscena di una intervista mancata (Foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Il braccio di ferro Meloni- Berlusconi

Questa sarebbe, però, solo la “copertura” di una notizia che ne nasconde un’altra che ha origine dal fatto che tempo fa la premier Giorgia Meloni aveva espressamente parlato di privatizzare la Rai per toglierle la sua “sottomissione” alla politica.

Questo significava anche che da quel momento in poi in Viale Mazzini  avrebbero potuto fare tutto e il contrario di tutto. Come a Mediaset.  Era un principio che non poteva andar bene a Piersilvio Berlusconi che non gradiva un simile orientamento. L’esclusiva del privato apparteneva a lui e soltanto a lui, e cioè a Mediaset.

Qual era la paura dell’erede del Cavaliere? Una sola parola: pubblicità, perché avrebbe potuto significare che la Rai invadesse il mercato con un danno gravissimo per l’azienda milanese. Come difendersi? Politicamente, e cioè  dare fastidio alla premier ogni volta che se ne presentava l’occasione ed anche oltre, se possibile.

La prima botta se l’era riservata Marina Berlusconi che, inaspettatamente durante un intervento, aveva discusso  di diritti civili parlando a nuora perché suocera intendesse.

Più semplicemente:  se lei, presidente, vuol darci fastidio noi le renderemmo pan per focaccia. Poi, qualche giorno più tardi, era toccato al secondogenito di Berlusconi, il quale, discutendo di Forza Italia, aveva chiaramente detto che era un partito che doveva cambiare.

Quindi, attenzione presidente, perché se Antonio Tajani coregge la sua rotta saranno guai per lei e il suo governo.

A Bianca Berlinguer, sia pure “underground”, era stato riservato di dare a Giorgia un ultimo avvertimento dopo che il partito caro ai Berluscones aveva preso posizione contro lo “ius scholae”. Un argomento che faceva venire l’orticarie a Matteo Salvini, oltre che ingarbugliare le acque dell’esecutivo.

Probabilmente è questo il segreto della fuga di Maria Rosaria Boccia senza che lei ne sapesse nulla. Disegno programmato con la minima cura dei particolari? Lo sapremo la settimana prossima quando dovrebbe andare in onda la trasmissione con l’intervista alla mancata consulente dell’ex ministro Sangiuliano. Si scopriranno le carte? Difficile prevederlo, ma più no che si.

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