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La storia del bimbo nato due volte: operato al sesto mese per salvarlo e poi rimesso nella pancia

La storia di Luca, il bimbo nato due volte, ha dell’incredibile. Lisa, una giovane madre di 23 anni, ha partorito Luca una prima volta alla 27esima settimana di gravidanza, quando i medici hanno dovuto intervenire a causa di una malformazione congenita. A Luca era stata diagnosticata la spina bifida, una condizione che deforma la colonna vertebrale e il midollo spinale, richiedendo un’operazione urgente. I chirurghi hanno estratto il bambino dal grembo materno per operarlo, per poi riposizionarlo nell’utero di Lisa, consentendo alla gravidanza di proseguire fino al termine. Tre mesi dopo, Luca è nato una seconda volta, completando così una nascita straordinaria.

Le conseguenze della Spina Bifida

Dopo il parto, Luca è stato sottoposto a cure intensive e, sebbene la sua condizione sia stabile, i medici hanno confermato che non potrà camminare. Tuttavia, le terapie fisiche potrebbero migliorare la sua qualità di vita. Il piccolo ha già subito diversi interventi chirurgici per riparare i danni al cervello e alla colonna vertebrale. La madre, Lisa, racconta che il bambino ha un po’ di liquido nel cervello, ma al momento non è necessario intervenire ulteriormente. Luca dovrà continuare a monitorare la sua condizione con esami come la risonanza magnetica, prevista al compimento dei due anni.

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La storia del bimbo nato due volte: operato al sesto mese per salvarlo e poi rimesso nella pancia (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Una malattia complessa ma gestibile

La spina bifida, la malattia di cui soffre Luca, colpisce circa 600 neonati ogni anno nel Regno Unito. I sintomi e la gravità della condizione variano notevolmente: in alcuni casi si manifestano problemi di mobilità o infezioni come la meningite, in altri le conseguenze sono meno gravi. La chirurgia fetale, come quella a cui è stato sottoposto Luca, è una procedura innovativa che può migliorare significativamente le prospettive di vita dei neonati affetti da spina bifida. Con trattamenti adeguati, le persone con questa condizione possono vivere fino a 40 anni e, nonostante le difficoltà, condurre una vita appagante.

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