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Donne d’impresa. Luana Bucci, fra un grande albergo e un un b&b nell’era dei social

Donne d’impresa. Luana Bucci, fra un grande albergo e un un b&b nell’era dei social.  Non poteva che essere nata sotto il segno dei pesci, Luana Conti Lapi, titolare dell’Hotel Rapallo a Firenze. Con lei, l’Hotel Rapallo è sempre stato un vero gioiello a Firenze nel cuore storico della città. Per Luana Bucci l’accoglienza è un’arte rara e non è soltanto il suo lavoro. Accogliere e ospitare con stile è la vera mission di questa albergatrice di eccellenza di imprenditrice e proprietaria dell’Hotel Rapallo.

A scuola era compagna di Stefano Ricci che ha poi preso il volo nell’alta moda del lusso maschile. Luana Bucci, in realtà, però, non ha più proseguito gli studi di Economia e Commercio all’Università perché frequentando la scuola alberghiera, giovanissima, ha conosciuto Renzo Conti Lapi che poi, innamoratissimo, è diventato suo marito.

Donne d’impresa, l’accoglienza è un mestiere

Donne d'impresa, Luna Bucci in posizione di comando
Donne d’impresa, Luna Bucci in posizione di comando – Blitzquotidiano.it (foto fornita)

Il loro unico figlio Lorenzo, che ora ha 46 anni, è padre di due bellissime bambine: Bianca e Lucrezia. Fiorentinissima, Luana Bucci ha sempre amato il suo lavoro e l’ospitalità, i ricevimenti, l’accoglienza e il mondo degli alberghi sono da sempre la sua vera passione. Le piace gestire il suo personale con stile ma anche tanto affetto e ci racconta con orgoglio che ci sono con lei persone che sono alle sue dipendenze da oltre 40 anni. Per lei la parità di genere non è nella retorica ma nei fatti.

Ultimamente ha parlato anche con la nuova sindaca di Firenze – Sara Funaro – chiedendole di fare maggiori controlli e più seri, anche a proposito di questi famosi social. Questo, perché siamo spesso in mano a persone che non sempre sanno fare il loro mestiere e possono causare danni d’immagine davvero non banali per le varie strutture ricettive in città. “Ci vogliono controlli seri”-  sottolinea – ed è l’unico momento in cui Luana si adombra un po’ e non ci trasmette quel suo bel sorriso di sempre, accattivante, empatico e sincero.

È di gran moda oggi anche il suo B&B S. Giuliano INN, a Firenze, in via Cavour, preso d’assalto dai turisti di un certo livello, provenienti da tutto il mondo. È però anche una dolcissima nonna, che pur innamorata delle nipoti, non dimostra affatto di esserlo perché ci dice: “Lavorando mi sembra sempre di essere una ragazza”.

Alle prese con i b&b

A proposito del grande business degli affitti brevi, degli air B&B… lei che vive entrambe le realtà che consiglio darebbe a chi vuole investire in questi tipi di attività?

Chiariamo: io sono proprietaria ed amministratrice di un albergo (dal 1953 della famiglia Conti Lapi) e di un’affittacamere professionale (dal 2013), il mondo degli air B&B tecnicamente non mi appartiene e sinceramente non mi ci riconosco. Credo però che nell’accoglienza turistica (se mai si possa fare di tutta erba un fascio) occorre mestiere, nella fattispecie di cui parliamo ciò si traduce in qualità e tanto tanto servizio.

Lei è sempre stata lungimirante e strategica nelle sue scelte e programmi di lavoro. Cosa ci può dire dell’Intelligenza Artificiale, che ormai fa parte di una vera rivoluzione socio-economica, anche in Italia? 

La mia nipote più grande mi tratta da “boomer” e data la mia età anagrafica ci casco in pieno. Ne vado fiera perché la mia generazione ha assistito a tutti i più incredibili cambiamenti che hanno definito questa era a cavallo di millenni;  perciò mi piace continuare a restare aggiornata.

Ho letto con attenzione una pubblicazione (a cura di Thomas Bialas) presentato dalla Federalberghi alla nostra ultima assemblea nazionale proprio sul tema della I.A. L’idea che mi sono fatta è quella di una rivoluzione già in corso e inesorabile e a me piace vedervi gli ingredienti di una sfida alla nostra razionalità, intuitività ed emotività. Ma non solo. È anche una sfida al nostro senso di giustizia e di umanità.

C’è una componente etica, che non sfuggiva a i primi grandi indagatori della mente umana e che a mio modesto avviso non può sfuggire neanche ora agli artefici di questa nuova intelligenza. Una fra tutte la questione della libertà della propria scelta, di cosa è per noi veramente il bene, cosa veramente attira il nostro appetito e la nostra volontà. Di chi sarà la responsabilità dei comportamenti dei turisti da qui in avanti, delle persone o della intelligenza artificiale? Eppoi: tutti se ne potranno servire in uguale misura? Ai posteri l’ardua … risposta.

In visita a Firenze: perché venire proprio all’Hotel Rapallo?

Con non falsa modestia direi perché ci sono io. Scherzi a parte, noi vogliamo guardare il mondo come abbiamo sempre fatto, con curiosità ed ascolto: questo piace ai nostri ospiti, è sempre piaciuto e credo che sarà ancora così in futuro. L’albergo è un luogo dove passano storie, e da noi il bibliotecario non dorme mai.

Lei ha cominciato a lavorare molto presto, ha qualche rimpianto su qualcosa che avrebbe potuto fare e non ha fatto?

Mah… direi di no. Tempo fa mio figlio mi ha regalato un biglietto con una frase di Giovanni Boccaccio: “È meglio fare e pentere che starsi e pentersi”. I peccati (chi non ne ha commessi?) certo vanno confessati, ma i rimorsi, sembra suggerire Boccaccio, non gli assolve nessuno….

Il mondo dei social penalizza gli alberghi. Come difendersi?

Falsità, bugie, calunnie, ignoranza a cui spesso e volentieri è data una cattedra. I social sono anche questo, un campo libero e incontrollato. Ma non credo però di essere in guerra con i social. In verità proprio grazie a loro tutti abbiamo riscoperto un aspetto fondamentale del nostro lavoro: guardare con gli occhi del cliente. Se si impara a farlo, sinceramente, sono spesso più i complimenti che le critiche.

Credo in realtà che ogni critica nasca da qualcosa che non ha veramente funzionato in questa alchimia particolare che è l’apertura verso il prossimo, nel sapere rompere quel mistero che è “l’altro” e che rimane forse l’aspetto più affascinante e antico del mestiere dell’accoglienza.

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