Il prezzo degli smartphone è in costante aumento, ma gli italiani non sembrano più ben disposti ad affrontare spese maggiorate.
Secondo gli ultimi dati raccolti dall’ISTAT, ogni italiano spende in media circa 126 euro all’anno per il solo utilizzo dello smartphone. Quindi per poter chiamare e usare internet, la spesa media trascende i 10 euro a testa al mese. Tale esborso rappresenta però solo una voce minima dell’investimento reale. Gli smartphone costano soprattutto al momento dell’acquisto: le spese vere arrivano con il pagamento iniziale.
Le ultime rivelazioni affermano che in Italia ogni utente cambia il proprio smartphone al massimo ogni tre anni. Nel 2020, la media era di due anni e mezzo. Ciò vuol dire che, complice la crisi post-pandemica, il periodo di utilizzo medio dei telefonini si è allungato. Nonostante i veloci e affascinanti progressi tecnologici e i nuovi lanci organizzati dai grandi marchi, che immettono sul mercato modelli sempre più complessi e raffinati (con fotocamere più potenti, processori più veloci, funzionalità di AI), il ciclo di sostituzione è oggi meno frequente rispetto al recente passato.
Per esigenze economiche, i più cambiano il loro smartphone solo quando si rompe o quando diventa obsoleto (il che, secondo i tecnici specializzati, avviene dopo cinque o sei anni dall’acquisto). Anche se non è possibile parlare di tendenza, dato che le abitudini cambiano parecchio in base alle fasce di reddito e anagrafiche, sembra che molti utenti nel 2024 preferiscano mantenere il proprio dispositivo più a lungo.
In proporzione rispetto a cinque anni fa i prezzi sono aumentati quasi del 150%. Ciò è dovuto alle tecnologie sempre più complesse integrate nei nuovi smartphone (che, ovviamente aumentano i costi di sviluppo e produzione) e all’impennata del costo delle materie prime (come l’argento, il rame, le terre rare). Conta poi anche la domanda. In tutto il mondo, anche nei mercati emergenti, si spende tanto per gli smartphone, e di conseguenza arriva l’inevitabile aumento dei prezzi.
Le principali spese legate agli smartphone: oggi si risparmia solo sul ricambio
Anche se gli italiani hanno imparato a non sostituire subito il loro dispositivo, sembrano ancora molto attratti dai nuovi modelli. Quando si tratta di compiere l’acquisto del telefonino, difficilmente badano a spese. Il costo iniziale per l’acquisto di uno smartphone, che può variare notevolmente a seconda del modello e delle specifiche tecniche, arriva oggi sempre più di frequente a oltre 1.000 euro.
A questo esborso di partenza bisogna sommare la spesa continua dovuta ai piani tariffari e agli abbonamenti. Poi ci sono gli accessori (custodie, pellicole protettive, cuffie, caricabatterie e altro): la spesa media per queste spese aggiuntive può trascendere in un anno per ogni utente i 50 euro.
Bisogna poi considerare quanto si paga per applicazioni e contenuti digitali come giochi, musica, film, eccetera. Poi ci sono gli esborsi dovuti a riparazioni e manutenzione. L’esborso complessivo annuo, per ogni italiano, frazionando il costo iniziale per l’acquisto del dispositivo e aggiungendo tutti i pagamenti accessori, è dunque di 350 euro circa.