Per Inter e Milan la notizia lascia davvero senza parole: è una vera mazzata per tutta la Serie A, lo stadio sparisce
In campo sono state da poco protagoniste di un derby che ha rilanciato le ambizioni di Fonseca e fatto sorgere qualche interrogativo a Inzaghi: Milan e Inter domenica sera hanno condiviso il terreno di gioco di San Siro, come da anni fanno per tutto lo stadio.
Già, lo stadio. La questione di un nuovo impianto da gioco è dirimente per il futuro delle due società. Inutile girarci intorno, avere uno stadio di proprietà è, ad oggi, fondamentale per costruire una società che possa lottare per il vertice non soltanto in Italia, ma anche in Europa. Il problema è che per Inter e Milan abbandonare San Siro per passare ad un nuovo impianto sembra una strada ancora lontana dall’essere percorsa e l’idea di una ristrutturazione dello storico stadio milanese non ha ancora trovato apprezzamenti unanimi.
Una situazione di incertezza che è costata cara alla città di Milano. La Uefa, infatti, ha preso una decisione che è una mazzata per l’intero movimento calcistico del nostro paese. La scelta è ormai ufficiale e non si potrà tornare più indietro.
Milan e Inter, mazzata Champions: San Siro cancellato
Il massimo organismo del calcio europeo ha, infatti, deciso ieri di togliere la finale a Milano. Mentre il Manchester City rischia di essere esclusa dalla Champions e dalle altre competizioni, è ufficiale che non sarà San Siro lo stadio che ospiterà nel 2027 l’atto conclusivo della principale manifestazione per club del Vecchio continente.
Lo ha stabilito il Comitato Esecutivo della Uefa che ieri si è riunito a Praga: il motivo è da ricercare proprio nella questione stadio che sta bloccando da tempo Inter e Milan. In pratica, la Uefa non ha avuto garanzie sul fatto che San Siro e le aree intorno allo stadio non fossero toccate da lavori di ristrutturazione nei giorni della finale.
Da qui la scelta di non assegnare la finale Champions 2027 a Milano e di riaprire il processo di candidatura per stabilire la nuova sede tra maggio e giugno 2025. Tutto nasce dal no delle due società al progetto di ristrutturazione presentato da WeBuild: un rifiuto che ha fatto sì che alla Uefa non potessero essere date le dovute rassicurazioni.
Un duro colpo per Milano, ma non soltanto: è l’intero movimento calcistico italiano che viene coinvolto in questo dietrofront. Non certo il miglior biglietto da visita in vista degli Europei 2032 che dovrebbero essere organizzati insieme alla Turchia. Serve una svolta, per San Siro e la sua ristrutturazione, ma anche per tutti gli altri stadi italiani: un passo fondamentale per rilanciare tutto il calcio tricolore.