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I misteri del Bayesian: dalla morte del socio di Lynch, alle carte segrete che fanno gola a Cina e Russia

A poco più di un mese dal naufragio del Bayesian, il veliero da 30 milioni di euro appartenente al magnate inglese Mike Lynch, nuove rivelazioni emergono sull’incidente avvenuto il 19 agosto 2024 al largo di Porticello, in Sicilia. Nonostante iniziali sospetti di un possibile complotto, le indagini si stanno orientando verso un tragico concatenarsi di errori. Tuttavia, rimangono ancora dubbi, alimentati dalla caratura delle vittime e da una serie di coincidenze che continuano a suscitare interrogativi.

Coincidenze inquietanti: la morte di Stephen Chamberlain

Uno degli aspetti che ha gettato ombre sull’incidente è la morte del socio di Lynch, Stephen Chamberlain, avvenuta pochi giorni prima del naufragio. Chamberlain, coinvolto con Lynch in un processo per frode legato alla vendita della società Autonomy, era stato investito da un’auto mentre faceva jogging in Inghilterra. Il viaggio in Sicilia a bordo del Bayesian doveva rappresentare per Lynch un momento di sollievo dopo l’assoluzione nel caso giudiziario. Purtroppo, quel viaggio si è trasformato in una tragedia, con Lynch, sua figlia Hannah, e altre figure di spicco, tra cui il presidente di Morgan Stanley Jonathan Bloomer, che hanno perso la vita.

Il mistero della cassaforte e i dati sensibili

Un altro elemento che mantiene viva la tensione riguarda ciò che si trova all’interno delle casseforti del Bayesian, attualmente a 50 metri di profondità. Si ritiene che nei forzieri siano custoditi hard disk crittografati contenenti informazioni sensibili, tra cui dati classificati di interesse per governi stranieri come quelli di Russia e Cina. Lynch, fondatore dell’azienda di cybersicurezza Darktrace, collaborava infatti con diverse agenzie di intelligence occidentali. Per prevenire eventuali tentativi di recupero da parte di terzi, la marina militare italiana ha rafforzato la sorveglianza nell’area.

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I misteri del Bayesian: dalla morte del socio di Lynch, alle carte segrete che fanno gola a Cina e Russia (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Come è affondato un veliero “inaffondabile”?

Un mese dopo l’incidente, gli inquirenti della Procura di Termini Imerese cercano di comprendere come un’imbarcazione tecnologicamente avanzata, ritenuta “inaffondabile” dalla stessa società che l’ha costruita, sia colata a picco in soli 15 minuti. Le testimonianze e le prove raccolte indicano che il comandante James Cutfield e il suo equipaggio non hanno preso misure sufficienti per affrontare la violenta tempesta che si stava abbattendo su Porticello, un evento meteorologico che era stato previsto in anticipo e che aveva spinto i pescatori locali a non uscire in mare.

Gli errori che hanno portato alla tragedia

Il comandante Cutfield, l’ufficiale di macchina Tim Parker Eaton e il marinaio Matthew Griffiths sono stati accusati di omicidio colposo plurimo e naufragio. Secondo gli inquirenti, Cutfield non avrebbe messo in sicurezza l’imbarcazione, mentre Eaton non avrebbe attivato i sistemi di chiusura dei portelloni, permettendo a una quantità massiccia di acqua di entrare nel veliero, causando un blackout e l’affondamento. Inoltre, il marinaio Griffiths non avrebbe avvisato in tempo i passeggeri dell’imminente tempesta.

Il recupero del relitto e le indagini

Il recupero del relitto del Bayesian è fondamentale per risolvere le molteplici domande ancora aperte. Gli inquirenti hanno già prelevato pezzi del ponte e materiale informatico, che saranno esaminati da esperti per individuare eventuali malfunzionamenti tecnici o altre cause del naufragio. Le autopsie delle vittime hanno confermato che alcune sono morte per annegamento, mentre altre hanno perso la vita soffocando nel tentativo di raggiungere il ponte. La complessità del caso rende difficile individuare con certezza l’origine della tragedia.

La controversia sui risarcimenti

Parallelamente alle indagini, è in corso una disputa legale tra la The Italian Sea Group, la società che ha acquisito il marchio Perini Navi (costruttore del veliero), e la Revtom Ltd, rappresentata da Angela Bacares, vedova di Lynch. La Sea Group avrebbe richiesto un risarcimento di 222 milioni di euro per i danni di immagine subiti dall’affondamento dell’imbarcazione, ma ha successivamente manifestato l’intenzione di ritirare la richiesta a seguito delle critiche della famiglia Lynch.

 

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